Al rientro dalla vacanze natalizie e tornato a colpire il virus influenzale del 2019.
Con la riapertura delle scuole sono aumentati notevolmente i casi di contagio e gli ultimi sette giorni hanno fatto registrare un picco senza precedenti.
Influenza 2019: tanti contagi e 15 morti
L’influenza del 2019 sta vivendo, proprio in questo mese dell’anno, la sua fase più intensa. Secondo i dati raccolti dall’Istituto Superiore di Sanità nell’ultima settimana sono oltre 500 mila i casi di pazienti che sono costretti a letto con l’influenza.
Il virus sembra essere piuttosto aggressivo e, se chi non ha problemi di salute se la cava con febbre alta e 4/5 giorni di riposo e brodo caldo, i soggetti a rischio sono gli anziani non vaccinati e i bambini ma, più in generale, tutte le persone che hanno problemi di salute.
Non a caso sono circa 78 i casi gravi registrati finora e, di questi, 15 i decessi. Ovviamente il virus di per sè non è fatale, sono le complicazioni che possono scaturire dalla sua incubazione a mettere a rischio la vita dei pazienti. In effetti, i 15 casi di decesso sono stati causati dalle conseguenze del virus, come polmoniti o sovra infezione batterica.
Influenza 2019: cosa sapere
In totale, dall’inizio dell’osservazione, ossia dal 15 ottobre 2017, le persone che sono state colpite dal virus influenzale sono oltre 2.837.000. Dal momento che c’è stato un vero e proprio picco nel corso degli ultimi sette giorni, l’Istituto Superiore di Sanità prevede che ben presto si raggiungeranno i 3 milioni di contagi.
Inoltre, sempre secondo le stime si prevede che l’influenza continuerà a girare anche durante il mese di febbraio.
Le fasce di età più colpite, escludendo i soggetti che si sono sottoposti a regolare vaccinazione, sono i bambini di età inferiore ai 4 anni e gli adolescenti fino ai 14 anni di età. Inoltre, a differenza degli altri anni, l’influenza del 2019 ha colpito anche gli over 40 e gli under 60.
I sintomi sono piuttosto comuni: tosse, dolori articolari, spossatezza e febbre alta. In caso in contagio è opportuno rivolgersi al medico curante che saprà consigliare la terapia migliore.
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