L’influenza stagionale 2022/2023 è arrivata tra i bambini: con l’arrivo del freddo, anche i virus cominciano a diffondersi, soprattutto tra i più piccoli.
In queste settimane, infatti, il virus influenzale ha raggiunto dei picchi che iniziano a mettere in allarme i genitori di tutta Italia e che li portano a chiedere ai pediatri le giuste indicazioni su come far fronte a queste situazioni.
Le stime sull’influenza stagionale 2022/2023 che interessano i più piccoli
Stando all’ultimo bollettino emanato da InfluNet, ovvero la rete nazionale preposta per la sorveglianza dell’epidemia da influenza e coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), sono in aumento i casi di influenza nella nostra penisola, soprattutto tra i minori di 5 anni.
In particolare, nella 47° settimana del 2022, infatti, l’incidenza è pari a 12,9 casi per mille assistiti, registrando dunque un aumento rispetto ai 9,5 nella settimana precedente (21 al 27 novembre) e a 6,9 riportati nella settimana ancora precedente (14-20 novembre).
Molti di questi, dunque, sono bimbi anche molto piccoli e nelle regioni del centro e nord Italia, come Piemonte, Lombardia, Toscana, Umbria e Marche, il livello è medio-alto.
Nel sud e nelle isole, invece, la situazione è ancora nei limiti, mentre Campania, Calabria e Sardegna non hanno attivato la sorveglianza InfluNet.
Influenza stagionale: perché i bimbi sono maggiormente colpiti?
I bambini tra gli 0 e 4 anni sono coloro che registrano maggiori casi di virus influenzali o di sindromi simil-influenzali.
Il motivo di tale incidenza è da imputare a un minor sviluppo del loro sistema immunitario e dal fatto che i più piccoli sono spesso concentrati in comunità ludiche che permettono di far diffondere ancor più velocemente infezioni e virus influenzali.
Cosa dobbiamo aspettarci dall’influenza stagionale di questo inverno
La professoressa di pediatria dell’Università di Parma, Susanna Esposito, sostiene che quest’anno si registreranno più casi di virus influenzali rispetto all’inverno scorso.
Questo fenomeno è da imputare alle ormai non più vigenti misure di sicurezza previste per il Covid-19 che sono state del tutto abolite e che quindi consentiranno ai virus di circolare liberamente, prevedendo una diffusione non del tutto limitata.
In questi due anni, infatti, c’è stata una scarsa circolazione virale soprattutto grazie alle limitazioni negli spostamenti e nei assembramenti e per merito dei dispositivi di protezione, come le mascherine chirurgiche.
Ciò ha però fatto aumentare la platea dei bimbi maggiormente suscettibili all’influenza stagionale, specialmente tra coloro che sono nati nel 2021 e che non hanno avuto modo di far allenare correttamente il proprio sistema immunitario contro i virus influenzali.
Influenza stagionale 2022/2023: il consiglio dei pediatri
Stando ai dati riportati nelle ultime settimane, aumenta in maniera sostanziale il picco influenzale tra bambini, alcuni dei quali richiedono l’intervento del pronto soccorso. I pediatri, però, invitano i genitori a mantenere la calma, suggerendo loro di non allarmarsi e di recarsi negli ospedali solo se strettamente necessario.
Gli specialisti, infatti, hanno fornito importanti informazioni circa i sintomi più comuni di questa influenza, tra i quali ci sono la comparsa di febbre alta e muco.
Questa, infatti, è la forma virale che più di ogni altra sta girando nelle ultime settimane e pertanto non bisogna entrare nel panico qualora la febbre non dovesse subito abbassarsi.
Il loro consiglio è quello di non considerare questa infezione come qualcosa di grave; in molti casi, infatti, si tratta di infezioni di carattere virale, per cui l’uso degli antibiotici è normalmente sconsigliato.
Gli esperti, inoltre, propendono a valutare il bambino solo una volta che la febbre sia scesa, aiutandosi con paracetamolo o ibuprufene; facendo uso di questi farmaci, infatti, la febbre tenderà ad abbassarsi nel giro di 3 o 4 giorni, senza alcuna complicazione.
Influenza stagionale: come distinguerla dal Covid
L’influenza stagionale, solitamente, si presenta dopo un lasso di tempo che va da 1 a 4 giorni dal contatto con la persona infetta.
I sintomi che compaiono, generalmente, sono: febbre, spossatezza, tosse, dolore alla gola, raffreddore e fastidi muscolari.
L’infezione da coronavirus, invece, ha un’incubazione che può andare da 2 fino a 14 giorni; i sintomi più ricorrenti sono: febbre, tosse acuta, raffreddore, stanchezza, mal di testa e di gola, difficoltà nella respirazione, vomito, diarrea e perdita del gusto e dell’olfatto.
Come prevenire l’influenza 2022/2023 nei bambini
I metodi più efficaci per prevenire l’insorgere dell’influenza stagionale, secondo i pediatri, sono la vaccinazione antinfluenzale accompagnata da una serie di accorgimenti, specialmente tra i bimbi che tendono ad ammalarsi spesso.
Per rinforzare le difese immunitarie nei bambini nella fascia d’età compresa tra i 6 mesi e i 6 anni, il primo consiglio degli specialisti è quello di ritardare l’ingresso al nido o alla scuola, se possibile, perché potrebbe essere fonte di rapidi contagi.
Inoltre, come forma di prevenzione, è anche utile aprire spesso le finestre, far arieggiare gli ambienti, dormire bene e seguire una corretta dieta alimentare, ricca soprattutto di Vitamina C.
Altro consiglio è quello di lavare spesso le mani, stare il più possibile nei luoghi all’aperto, evitando quelli affollati al chiuso, e valutare l’assunzione di integratori come vitamine e probiotici, chiedendo sempre prima un parere al proprio pediatra.
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