Le nuove generazioni di studenti vengono spesso definite native digitali e in effetti sin dai primissimi anni di vita sono abituati ad avere a che fare con strumenti tecnologici e con Internet.
Sebbene sia giusto limitare al minimo l’utilizzo dei dispositivi e degli schermi, prediligendo le attività all’aria aperta, il progresso tecnologico è un dato di fatto e, come tale, va affrontato in modo costruttivo anche nelle scuole. Ecco perché nelle intenzioni dei ministero dell’Istruzione c’è quella di rendere l’informatica una materia di studio fin dalla prima elementare.
Informatica e scuola: insegnare ai bambini come usare il pc
Nonostante l’informatica sia ormai un elemento presente nelle vite di tutti noi, non è ancora diventata una vera e propria materia di studio.
A quanto pare circa il 43% degli studenti italiani non usa l’aula informatica, di cui sono munite quasi tutte le scuole. In questo modo i ragazzi delle nuove generazioni si avvicinano al mondo di Internet e dei social in modo autonomo e senza alcun tipo di supporto.
Esiste una speciale classifica conosciuta come DESI (Indice di digitalizzazione dell’economia e della società) che vede l’Italia al 25° posto tra i 28 Paesi membri della Comunità Europea.
Si tratta di un dato allarmante soprattutto se si calcola che la maggior parte dei giovani d’oggi usano dispositivi connessi alla rete.
Proprio per questi motivi, l’informatica nelle scuole diventerà una vera e propria materia di studio a partire dal 2022, come ha dichiato la ministra Paola Pisano:
Stiamo parlando molto con il ministero dell’istruzione per inserire la programmazione informatica nelle scuole come materia vera e propria. Un’iniziativa che si potrebbe attuare: ci aspettiamo che nella nostra visione a cinque anni ci sia questa materia sui banchi di scuola sin dalla prima elementare.
Per poter introdurre l’informatica tra le materie scolastiche, a partire dalle elementari, occorre formare prima di tutto i docenti. A tale proposito si è espresso il capogruppo della Commissione Cultura di FI affermando che:
Non c’è più molto tempo, soprattutto se bisognerà formare tutti i docenti della scuola italiana a queste nuove competenze. Attualmente il digital divide dei docenti italiani rappresenta una tra le criticità più vistose della scuola italiana.
L’importanza del coding dalle elementari
Per le nuove generazioni di studenti è importante imparare il coding, ovvero la programmazione informatica, così come sono fondamentali materie come l’italiano, la grammatica, le lingue straniere o la matematica.
È necessario comprendere che le future generazioni utilizzeranno sempre meno la penna a favore dei computer, pertanto è impensabile che il coding non sia ancora diventata una materia scolastica da studiare sin dall’elementari.
Il linguaggio informatico è forse anche più importante dell’inglese ed è necessario che alle future generazioni venga dato il giusto supporto, per non rimanere indietro rispetto ai coetanei europei, così come sottolinea Barbara Ricciardi, finalista al Global Teacher Prize e docente di scuola primaria:
Fin dalla scuola primaria va introdotto il linguaggio informatico con l’utilizzo del pc. È possibile usare robottini e programmi didattici dalla scuola dell’infanzia alle elementari.
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