Che l’ambiente sia decisamente inquinato è cosa risaputa, ma quali sono gli effetti sulle persone e, soprattutto, sui nostri bambini?
A svelarlo sarà uno studio che prevede l’osservazione di 1000 bambini italiani. Questo particolare progetto fa parte di una più ampia ricerca europea, Mapec-Life, Monitoring Air Pollution Effects on Children for supporting public health policy, a cui la commissione Europea ha dato l’ok.
In realtà si conoscono già alcuni degli effetti negativi dello smog sui bambini, dalle allergie delle prime vie aeree, quindi malattie respiratorie di varia entità, accumulo di metalli pesanti, dovuti sia all’inalazione di piombo presente nell’aria, sia a metalli ingeriti con determinati alimenti, irritazioni e disturbi oculari, fino a patologie decisamente più gravi come alcune forme di tumore.
Con questo nuovo studio però si avranno dati più precisi da prendere in esame. Verranno quindi studiati stile di vita e stato di salute di 1000 bambini selezionati, tra nord e sud, in alcune città italiane.
I bambini di Torino, Firenze, Perugia, Lecce e Brescia avranno un’età compresa tra i 6 e gli 8 anni saranno sottoposti ad alcuni esami specifici per comprendere il nesso causa effetto tra la presenza di alcuni agenti inquinanti, quali per esempio il particolato, presente soprattutto nelle grandi città, idrocarburi policiclici aromatici, ossidi di azoto, e non solo, anche agenti inquinanti domestici, come fumo passivo, considerando anche il tipo di alimentazione.
Il progetto di ricerca verrà gestito dall’Università di Brescia con la coordinazione del rettore dell’Università di Torino, Gianmaria Ajani, in collaborazione con il Comune e il Centro Servizi Multisettoriale e Tecnologico di Brescia, le Università del Salento, di Pisa e di Perugia. Una sinergica collaborazione che coinvolge alcune tra le più rinomate università italiane, da nord a sud, in questo importante progetto che porterà a risultati esplicativi, con la speranza servano per migliorare la condizione ambientale.
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