13 novembre 2023 –
In un mondo sempre più digitalizzato, emerge una minaccia crescente per i più giovani: l’uso distorto di intelligenza artificiale per creare contenuti falsi, come i deepfake. Sta avendo molta risonanza anche la creazione di deepnude, con tante ragazze adolescenti colpite da questa nuova forma di cyberbullismo.
Molte di queste nuove tecnologie possono creare immagini completamente false ma verosimili, sovrapponendo il volto di un individuo su un corpo nudo generato artificialmente, e sta colpendo in particolare le ragazze adolescenti. Esploriamo questo fenomeno per comprendere meglio come proteggere i nostri figli.
Intelligenza artificiale e deepfake: una tecnologia a due facce
I deepfake, sono contenuti che viaggiano velocissimo in rete: grazie alla tecnologia si possono creare immagini e video in cui si sovrappongono volti su corpi diversi, o addirittura persone famose che pronunciano discorsi mai fatti.
Hanno un ampio spettro di applicazioni, da quelle creative a quelle educative, fino alle truffe vere e proprie. Infatti rappresentano un rischio significativo, in particolare nella diffusione di fake news e nella violazione della privacy.
Secondo un report del Washington Post, dal 2018 si è registrato un incremento del 290% di deepfake pornografici nei dieci principali siti di contenuto esplicito. Queste immagini, create tramite intelligenza artificiale, spesso includono il volto di persone reali, come è successo anche ad alcuni VIP in Italia.
Per le famiglie, è essenziale essere informati sui potenziali pericoli di queste tecnologie per proteggere l’immagine e la privacy dei propri figli, specialmente di fronte a casi come quelli avvenuti in Spagna, in New Jersey e a Treviso, dove foto false di studentesse nude sono state create e diffuse.
Deepnude: un altro prodotto del cyberbullismo
Ad evidenziare la gravità del problema, il caso di Almendralejo in Spagna, dove oltre 20 ragazze hanno denunciato di aver trovato foto false in cui erano ritratte nude: le foto erano state create con l’IA, da un gruppo di ragazzi che hanno facilmente trovato in rete questi strumenti per generare deepfake. Al momento sono state coinvolte una ventina di giovani studentesse, tra gli 11 ai 17 anni, ma ci sono molti altri casi, secondo la ginecologa Miriam Al Adib, che ha allertato i genitori anche su Instagram.
La dottoressa ha raccontato “Come sapete, il caso dei falsi nudi di minori creati con intelligenza artificiale ha avuto un grande impatto mediatico, e questo ci ha aiutato a prendere coscienza del problema e della sfida che questa tecnologia ci pone come società.
Voglio dare il mio contributo affinché questo tema venga finalmente preso in considerazione dalle istituzioni, per questo la prossima settimana interverrò al Parlamento europeo per cercare di far sì che la violenza sessuale commessa attraverso l’IA e anche altre violenze come il bullismo faccia parte dell’agenda politica“
La facilità con cui è possibile modificare queste immagini, spesso derivate da foto pubblicate sui social media, è allarmante (si trovano facilmente le applicazioni anche cercando su google). Sono state poi condivise senza il consenso delle interessate, portando poi a ricatti e episodi di cyberbullismo.
È cruciale educare i giovani sui rischi della pubblicazione delle proprie foto sui social e sulle app che creano questi contenuti fake, proteggendo così la loro privacy e dignità in un’era digitale sempre più invasiva.
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