La mia vera mamma io non l’ho conosciuta. Ne ho avuta una in prestito che però non mi ha saputo amare davvero. Forse voleva qualcuno da chiamare figlia, ma in realtà le è sempre mancata quella di sangue che portasse il suo naso e i suoi geni a spasso per la vita.
Ora che ti stringo tra le braccia mi chiedo che madre sarò, mi chiedo se sarò capace di essere madre non avendone avuto esperienza, non essendo mai davvero stata figlia.
Io non so che effetto fa venire al mondo e trovare qualcuno che si prende cura di te e ti ama a prescindere, a priori, senza una ragione, solo per il fatto che ti ha voluta e generata.
Alle ragazze come me rimane un vuoto, una sorta di buco nero, come qualcosa di logico, di ovvio che ti aspetti e che non arriva. L’amore di tua madre. Un cortocircuito, in informatica lo chiamerebbero bug: chi mi accetterà in questo mondo se non hanno saputo farlo coloro che mi ci hanno messo?
La prima esperienza del mondo che farai sarò io, la prima immagine e opinione che avrai di esso dipenderà dal mio amore per te, da come ti tratto, da come mi prendo cura delle tue esigenze. Su quel legame costruirai un’idea positiva di te stessa, da lì partirai per erigere le tue certezze, la tua personalità e forse anche la tua felicità.
Sono stata una barca salpata nel bel mezzo del mare, senza porto di partenza nè destinazione, ho navigato a vista e a sentimento, ho cercato disperatamente luoghi sicuri su cui attraccare, ma spesso si sono poi rivelati piccoli scogli o vulcani sommersi.
Vorrei però diventare il TUO porto sicuro da cui potrai salpare e a cui potrai tornare quando il mare sarà grosso!
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