Cina: il Covid fa ancora paura, cresce la domanda di pareri legali sull’istruzione parentale
In Cina si stanno moltiplicando le richieste di pareri legali sull’istruzione parentale. L’obbligo scolastico, fondamentale per i diritti del bambino, sarebbe in questo modo garantito nel rispetto della sicurezza sanitaria. Evidentemente il Covid fa ancora molta paura alle famiglie, che per non incorrere in sanzioni si stanno informando a fondo.
Istruzione parentale: in cosa consiste questo diritto
Il bambino, secondo la legge e secondo le convenzioni internazionali che ne tutelano i diritti fondamentali, deve andare a scuola.
Sarebbe più corretto dire che deve ricevere un’istruzione, perché a volte il bimbo può essere impossibilitato a recarsi fisicamente in aula.
Questo può dipendere da difficoltà personali della famiglia, da scelte personali o anche, come nel caso recente del Covid, da chiusure a tempo indeterminato degli istituti.
Quanto tempo può durare questa istruzione differita, e come andrebbe fatta per essere in regola?
È quello che si stanno domandando molte famiglie cinesi, che stanno valutando la possibilità di tenere ancora i bambini a casa ma vogliono rispettare la legge.
Cosa prevede la legge sull’assolvimento dell’obbligo scolastico
Premesso che ogni Paese ha il suo impianto giuridico, il concetto di fondo vuole che l’istruzione scolastica possa essere svolta anche in luoghi che non siano le aule istituzionali.
Questo a patto che la famiglia possa fornire al bambino un’istruzione adeguata al livello scolastico previsto per la sua età, che andrà dimostrato con esami da svolgersi in strutture pubbliche o private.
Per poter essere in regola si dovrà comunicare al dirigente scolastico la propria scelta, dimostrando di avere le competenze e le risorse per provvedere agli studi.
Al momento la situazione in Cina è in stallo. Le lezioni sono ricominciate, ma al momento molte famiglie stanno usufruendo dei permessi previsti in attesa di capire come comportarsi.
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