Dopo la Camera anche il Senato approva la legge delega per l’assegno unico per i figli. L’importo mensile avrà un valore massimo di 250 euro per ogni figlio fino al compimento dei 21 anni. L’assegno sarà efficace dal 1 luglio e ne avranno diritto tutti dipendenti, liberi professionisti e inoccupati.
La normativa dell’assegno unico
La misura risponde all’esigenza di promuovere la natalità nel nostro Paese che ha visto un calo delle nascite soprattutto negli ultimi dieci anni. L’approvazione della legge delega impone al Governo di emanare decreti per l’esecuzione della normativa ed anche di risolvere il problema della copertura economica. La nuova legge infatti comporta l’eliminazione del bonus bebè e dei premi alla nascita, ma le risorse non sono sufficienti a finanziare la manovra di sostegno alle famiglie. I 20 miliardi attualmente disponibili vanno incrementati con un’ulteriore liquidità che va reperita attraverso una manovra finanziaria di ampio respiro.
Ad avere diritto all’assegno saranno i genitori italiani, europei o extracomunitari che pagano l’imposta sul reddito nel nostro Paese. In caso di separazione, l’importo è erogato al genitore affidatario, mentre se l’affidamento è congiunto il contributo è ripartito tra la madre ed il padre. La normativa attualmente prevede che l’assegno arriverà alle famiglie dal settimo mese di gravidanza fino al compimento dei 21 anni del figlio. L’importo subisce una riduzione nella fascia tra i 18 ed i 21 anni ed inoltre i genitori del figlio maggiorenne ne hanno diritto solo se il ragazzo non ha un reddito annuale superiore ai 4 mila euro. L’assegno sarà maggiorato per i figli disabili fino ai 21 anni e per questa categoria, dopo il ventunesimo anno d’età è previsto un comunque un contributo.
L’importo dell’assegno
L’assegno sarà calcolato su una base fissa ed una variabile, in base alla condizione economica della famiglia che deve essere certificata attraverso il coefficiente Isee. Un incremento è previsto non solo in caso di figli disabili, ma anche dal terzo figlio in poi e se la madre ha meno di 21 anni.
Secondo quanto disposto attualmente dalla normativa, la famiglia beneficiaria potrà ricevere l’importo attraverso un assegno mensile oppure con un credito d’imposta. I decreti attuativi stabiliranno poi in concreto i dettagli di una riforma che si annuncia essere una rivoluzione per le famiglie italiane e la cui efficacia è prevista dal prossimo 1 luglio.
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