La conosciamo tutti. Una formica e una cicala s’incontrano, laboriosa l’una, scanzonata l’altra. Viene l’inverno, la formichina mangia e sta al calduccio, la sua amica stramazza di freddo e non ha da mangiare. La morale vien da sé. Sembra tutto regolare, è un racconto educativo, semplice e carino ma, esplorandone a fondo i significati, “la cicala e la formica” prepara effettivamente i nostri figli alla realtà di domani? Questo è ciò che si chiede la scrittrice Marilena D’Onofrio, esaminando il classico di Esopo.
I capi d’accusa: lungimiranza e sacrifici ricompensati
E’ davvero un bene insegnare ai bambini questi valori? Nella realtà avviene sempre così o il più delle volte è il comportamento della cicala nullafacente a essere premiato? Questi gli interrogativi fondamentali che nascono da una lettura più approfondita della fiaba.
Secondo la D’Onofrio, infatti, sarebbe controproducente preparare i bambini a un futuro completamente diverso dagli insegnamenti di Esopo. La realtà, è vero, spesso non è come ci insegnano le favole: la meritocrazia e l’impegno il più delle volte sono degli utopistici ideali, fregio solo di pochi.
La realtà è tutta un’altra cosa
Nell’interpretazione della scrittrice, il messaggio de “La cicala e la formica” ha solo una direzione, ossia crescere i propri figli nell’angoscia di un domani segnato dalla frustrazione, dal rimpianto e dalla paura di ciò che in realtà non sarà mai.
Meglio educarli dunque alla rassegnazione di un futuro disgraziato? E’ preferibile guidare i nostri bambini nella direzione voluta da tanti per cui impegno e sacrificio non assicurano nulla e vive bene chi se la gode?
No. Aveva ragione Esopo. Probabilmente lo studio, l’abnegazione, la rinuncia non ripagheranno a breve termine ma sapranno formare il carattere degli uomini di domani che un giorno, magari, costruiranno un mondo in cui davvero arriverà l’inverno per la cicala e le fatiche della formica saranno premiate.
Il video della settimana
Si stanno mettendo in discussione tutte le cose con cui siamo cresciuti. Il risultato? Una marea di adolescenti disadattati, di bimbiminchia e di maleducati. Ottimo lavoro.
Il lavoro è sicuramente importante , l’identificazione dell’essere umano passa anche attraverso il lavoro.
Vogliamo parlare di pollicino ? Terribile
Amo le favole di Esopo, e credo che educare i propri figli attraverso i grandi classici del passato sia fondamentale per la crescita e la formazione della loro personalità! Il libro le favole di esopo è stato il primo che gli ho acquistato e letto non appena è nato, per poi seguire con miti e leggende greche , l’odissea e il milione di Geronimo stilton… Anche se ancora ha quasi 5 mesi so che crescendo imparerà ad apprezzarli e a volare nel regno della fantasia con essi, Imparerà che ci sono valori da seguire e quando si incamminerà nella strada tortuosa in cui la cicala ha un lavoro e la formica no, saprà rimboccarsi le maniche E far notare chi realmente vale di più, se una cicala che cantando non produce o una formica laboriosa… “Fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza “😜
Se leggiamo le favole e le fiabe con gli occhi dell adulto, la cicala e la formica è una delle migliori, nel resto o muore la madre o vengono abbandonati dai genitori(Hansel e Gretel) o in generale comunque i protagonisti sono sempre o quasi orfani.