Vivo in Umbria e mio figlio di sette anni è in DAD (nome orribile per indicare che la mattina si alza e si piazza davanti ad un computer per seguire tre ore di lezione) dall’inizio di febbraio.
Più di un mese di didattica a distanza dopo un anno, lo scorso, andato com’è andato, come tutti sappiamo.
Non ho nulla contro la chiusura delle scuole, voglio credere che davvero sia l’ultima alternativa percorribile in uno scenario complesso e in peggioramento.
Voglio pensare che tutte le possibili alternative siano prese in considerazione da chi avrebbe dovuto farlo già molti mesi fa.
Però, resta il fatto che la dad fa schifo, sia chiaro.
Ci rende stanchi, soli, insofferenti. Rende stanchi, soli e insofferenti i nostri figli che stanno sospirando pensando alla scuola. Alla scuola, capito.
La dad fa schifo e la colpa non è delle insegnanti, non è dei genitori, non è degli alunni: la dad fa schifo perché la didattica, questo tipo di didattica, è stata concepita per essere in presenza.
La dad fa schifo e per alcuni, molti di noi, è gravosa perché riversa il peso sociale sui genitori che devono essere (e lo sono da quasi un anno) lavoratori e al contempo educatori.
La dad fa schifo ma tutto questo noi lo sappiamo già: quello che non sappiamo è se quella della didattica a distanza è davvero l’unica (e l’ultima) delle alternative percorribili.
Io voglio pensare di sì, ma la stanchezza inizia a farmi venire qualche dubbio.
Il video della settimana