C’è un aspetto dell’essere mamma e fare la casalinga che spesso si sottovaluta, ossia il senso di frustrazione e solitudine che molte donne provano: a squarciare il velo su questo “problema silenzioso” ci ha pensato Bridgette, una mamma statunitense che ha chiesto aiuto attraverso un lungo post diventato virale sui social network.
Lo sfogo di una mamma casalinga
Fare la mamma e trascorrere le giornate a casa se non si lavora può essere molto appagante e potersi occupare della famiglia è un privilegio che molte vorrebbero avere ma spesso si sottovaluta l’altra faccia della medaglia, ovvero i momenti di sconforto e frustrazione che capitano alle casalinghe.
È il caso di Bridgette, una giovane mamma di Winona (città nello Stato americano del Minnesota) che ha scritto sul proprio profilo Facebook un toccante post in cui parla a cuore aperto delle difficoltà quotidiane in cui si trovano tante donne come lei. In quello che non era solo uno sfogo sui social ma un vero e proprio grido di aiuto, Bridgette ha spiegato che “tutti pensano che essere una mamma a casa a tempo pieno sia facile, che abbiamo la fortuna di non dover lavorare, che siamo pigre o che il nostro non sia un lavoro vero… Ma la verità è che sono sola e oppressa“.
Tra frustrazioni e senso di solitudine
Nel suo post Bridgette mette a nudo quelle che sono paure molto diffuse e il senso di solitudine che spesso ha ripercussioni nei rapporti con figli e mariti e scardina pure l’equilibrio familiare: un problema sottovalutato e su cui molti psicologi da tempo hanno acceso i riflettori.
“Certe volte ti trovi a indossare gli stessi vestiti di sudore e lacrime per diversi giorni e dimentichi cosa significhi essere un individuo perché la tua esistenza ruota tutta intorno a quel bambino” continua nel suo sfogo la donna, ricordando che non avere un lavoro non sempre implica il poter disporre di più tempo per se stesse.
Anzi la monotonia di ripetere gli stessi gesti e veder crollare le proprie motivazioni può portare a isolarsi ancora di più e, come spiegato dagli esperti, il rischio è quello di sviluppare delle sindromi depressive.
Questo raccontarsi senza filtri da parte di Bridgette ha tuttavia fatto sì che il suo post diventasse virale nel giro di pochi giorni e anche in Italia molte SAHM, ovvero le “Stay At Home Mums“, hanno cominciato a parlare del problema mettendo in luce tanti aspetti dolorosi della loro routine quotidiana che sono sconosciuti persino a chi sta loro accanto.
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