Facciamo attenzione a scegliere i giusti capi d’abbigliamento, per coprire i nostri bambini dal freddo dell’inverno.
Stando a una ricerca condotta dalla Lav (Lega antivivisezione, che tutela i diritti degli animali), infatti, alcuni capi contenenti pelliccia di 5 grandi firme internazionali di abbigliamento per l’infanzia sarebbero contaminate da sostanze tossiche e, quindi, potenzialmente cancerogene.
Dalle analisi, è emerso che le pellicce dei cappotti, cappelli, ecc…sotto accusa contengono molte sostanze tossiche, in alcuni casi già vietate dall’Unione Europea, da usare quindi in ambiti ben diversi, lontane dal contatto con la pelle di adulti e, ancora di più, di bambini.
In particolare sono state riscontrate: formaldeide (usata nei trattamenti per la sua azione battericida), pentaclorofenolo PCP (insetticida già vietato dalla UE), nonilfenolo etossilato (presente nei detersivi), alluminio (usato per la tintura), cromo (necessario per la concia delle pelli). A tutte queste sostanze, poi, si aggiungono anche altre componenti tossiche, come piombo o naftalene.
E il dato davvero preoccupante è la percentuale di tali sostanze potenzialmente pericolose nelle pellicce analizzate: nella metà dei campioni, la concentrazione di formaldeide era 10 volte superiore al limite imposto dalla Direttiva “Giocattoli” 2009/48/CE (massimo 30 mg/kg nei tessuti e nei giocattoli per bambini al di sotto dei 3 anni).
Cosa comporta tutto ciò? I rischi dell’esposizione a tali agenti contaminati sono di varia natura. Da semplici irritazioni agli occhi o problemi intestinali, fino al possibile sviluppo di cancro e disfunzioni ormonali.
Con questa indagine, quindi, la Lav chiede al Ministero della Salute il ritiro a scopo precauzionale dei capi segnalati e la diffusione di un’allerta RAPEX (Rapid Exchange of Information System of the EU), per tutelare i consumatori comunitari dai prodotti contaminati.
Nel frattempo, gli accertamenti continuano anche su altri capi potenzialmente a rischio.
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