Che fatica essere mamma…ma anche essere papà non è da meno! Oggi ancora di più. In una società moderna in cui, fortunatamente, non c’è più la figura “classica” del padre-padrone, i papà stentano a trovare il loro giusto equilibrio.
Da un lato, si ha un progressivo abbandono della figura autoritaria che vigeva in passato, in cui i padri dicevano sempre “no” e venivano temuti dai bambini e in cui il rispetto si fondeva spesso con il terrore. Dall’altro lato, però, gli uomini, all’interno del ménage familiare, si ritrovano, a volte, ad essere un po’ eclissati. Se la mamma è sempre la mamma, per il babbo spesso non ci sono spazi né un ruolo ben identificato.
Come sostengono alcuni esperti in pedagogia, i papà rischiano oggi di vivere un ruolo di “papà peluche”, troppo soggiogati ai bisogni dei figli, o, al contrario, troppo protettivi e attenti a ogni loro esigenza.
Le due figure genitoriali devono essere intercambiabili, certo, ma con ruoli identificabili dai bambini, che infondano loro sicurezza. In quest’ottica, accanto alla madre, ci dovrebbe essere un padre con un ruolo ben definito. E cioè quello di spingere i figli “fuori dal guscio”, aiutandoli ad affrontare i pericoli e a vincere le paure. In questo modo i bimbi, una volta diventati grandi, riusciranno a cavarsela da soli in ogni situazione, relazionandosi con il mondo e con gli altri in maniera autonoma e consapevole.
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