La ninna nanna dell’adolescente: la filastrocca dedicata ai figli che crescono

24 aprile 2025 –

C’è un momento della sera in cui il silenzio prende il posto del caos quotidiano. Quando i passi si fanno leggeri e le parole si spengono nella penombra di una camera illuminata solo da una lucina notturna.

È lì che si rifugiano i pensieri dei genitori, nel cuore della notte, accanto al letto dei propri figli, adolescenti in pieno fermento.

La “Ninna nanna dell’adolescente” di Enrica Tesio è molto più di una filastrocca: è uno specchio sincero e ironico della vita familiare, un abbraccio fatto di parole per tutti coloro che cercano di navigare – a volte a vista – la tempesta dell’adolescenza.

Filastrocche dedicate a genitori imperfetti

Che di giorno ti insulta e di sera si pente” – comincia così la ninna nanna, con una verità che ogni genitore conosce bene.

I figli adolescenti oscillano tra amore e ribellione, tra abbracci e urla, tra il bisogno di indipendenza e la voglia di essere ancora piccoli. È un continuo saliscendi emotivo che lascia stremati, ma anche pieni di amore.

Già alcuni anni fa Enrica Tesio aveva parlato con ironia delle mamme imperfette.

Autrice, mamma e blogger è conosciuta anche per aver scritto “La verità, vi spiego, sull’amore” libro e poi film di successo.

Nel suo nuovo post, Enrica Tesio ironizza sullo strano rapporto tra genitori e adolescenti, dando voce a tutti quei genitori che si sentono ogni giorno un po’ più stanchi, un po’ più disorientati.

Crescere un figlio non è un mestiere, è un atto d’amore quotidiano. Si sbaglia, ci si corregge, si prova ancora. Senza mai una mappa precisa.

Ninna nanna dell’adolescente

Che di giorno ti insulta e di sera si pente

Ripete la nenia non è colpa mia

Ma si cresce sbagliando, non c’è un’altra via.

Ninna nanna di noi genitori

Che preghiamo l’arrivo di tempi migliori

Giochiamo a chiamarli “gli adolescemi”

Siamo barche nel bosco, per di più senza remi.

Ninna nanna dei corpi mutanti

Abbasso i neuroni, con gli ormoni avanti!

È il continuo oscillare dell’adolescenza:

tra il non valgo niente e l’onnipotenza.

Ninna nanna delle ore nel bagno

Con il cellulare fedele compagno

Oltre a firme su scarpe e sui vari accessori

Lui ha anche le chiappe griffate Ginori.

Ninna nanna dei tu dove sei?

Che quando gli scrivi ti risponde okay.

E a casa lo aspetti, occhi aperti, per ore

Ovunque lui vada si porta il tuo cuore.

Ninna nanna dei lascia che sia

Ci vuole pazienza è un po’ di ironia

È che mettono ali alle nostre radici

Per andare nel mondo, non per farci felici.

Ninna nanna del figlio che cresce

Della madre che insegna quel che non le riesce

È ciò che facciamo come educatori

ignorare i precetti di cui siamo fautori.

Ninna nanna delle cose da niente

Che sussurro di notte al mio adolescente

E ogni sera mi trovo, nel buio, a implorare

Figlio, ora dormi, che ti devo parlare.

Il dilemma del lasciar crescere i figli

Nella poesia c’è spazio anche per il corpo che cambia, per gli sbalzi d’umore, per le ore passate in bagno davanti allo specchio o al cellulare. Per quelle risposte monosillabiche – “okay” – che sembrano mettere muri, ma sono solo il linguaggio di chi sta cercando sé stesso.

In questi versi vibra il senso più profondo del crescere: lasciar andare. Sapendo che ciò che abbiamo costruito come genitori – con fatica, pazienza e amore – sarà la base su cui loro poggeranno i piedi per volare via. Anche se quel volo fa male a noi, più di quanto loro possano immaginare.

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E poi arriva la chiusa, quel verso che stringe il cuore:
“Figlio, ora dormi, che ti devo parlare.”
Perché sì, spesso parliamo con i nostri figli nel silenzio, quando loro dormono e noi finalmente possiamo permetterci di essere vulnerabili. È lì che diciamo tutto quello che di giorno non riusciamo: il “ti amo”, il “ho sbagliato”, il “mi manchi”.

Questa filastrocca è una carezza per chi si sente inadeguato, stanco, perso. È un sorriso per chi ha bisogno di leggerezza. È un ponte tra chi sta crescendo e chi lo accompagna in quel cammino tortuoso che è l’adolescenza.

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Se sei un genitore, probabilmente ti riconoscerai in ogni verso. E se sei un adolescente… forse un giorno, rileggendola, capirai quanto amore c’era dietro ogni “no”, ogni regola, ogni attesa davanti alla porta.

Perché crescere è un viaggio. E, come ogni viaggio, va fatto insieme. Anche a distanza di cuore.

Credits: Enrica Tesio

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