La nonna che non vuole occuparsi dei nipoti: ‘Sono una nonna, non una babysitter’

22 agosto 2024 –

Avril Moore, nonna australiana di otto nipoti, ha recentemente detto che non si occuperà a tempo pieno dei nipoti, suscitando molte reazioni negative. Avril, pur amando il ruolo di nonna, ha chiarito subito ai suoi tre figli che non sarebbe stata disponibile per occuparsi dei nipoti.

La gioia e la meraviglia di essere nonni a tempo pieno

Per Avril, fare da babysitter significa prendersi cura dei bambini tutto il giorno, per diversi giorni a settimana, mentre i genitori sono al lavoro. Nel suo articolo pubblicato su The Age, ha sottolineato come spesso siano proprio i nonni, e più specificamente le nonne sopra i 65 anni ad assumere questo ruolo.

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Nonna Avril, è entrata a gamba tesa nel recente dibattito sul ruolo dei nonni. Sono infatti questi gli anni in cui tanti Baby Boomer (ovvero i bambini nati dopo la seconda guerra mondiale, e che adesso hanno 60-70 anni) si ritrovano nel difficile ruolo di nonni a tempo pieno. Dai giornali alle riviste, dice Avril, siamo spesso sommersi dalla retorica che esalta la “gioia e meraviglia” di tornare a occuparsi di piccoli esseri umani.

Ma non è questo il suo caso. Avril ha messo in chiaro che ha già dato: come genitori, una parte significativa della sua vita e di quella del marito è stata dedicata a crescere i tre figli, e nessuno dei due desidera riprendere una tale responsabilità.

“Sono una nonna, non una babysitter”

“Molto prima che i nostri figli adulti si stabilissero con i loro compagni di vita, avevo già chiarito che, sebbene l’idea di diventare nonna potesse piacermi, non sarei stata disponibile per fare da babysitter. Le coccole sono belle, ma prendersi cura di bambini piccoli è per lo più una fatica abissale. Per essere chiari, mi riferisco a quelle lunghe giornate di babysitting, dalle 8 del mattino fino alle 6 di sera, spesso gestite da donne (nonne) ben oltre i 65 anni, diverse volte alla settimana, mentre i genitori lavorano.”

e poi aggiunge:

“Sono una nonna, non una babysitter. Ho già fatto questo lavoro una volta”

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Prendersi cura di bambini piccoli, in particolare sotto i quattro anni, è una routine incessante fatta di pasti, sonnellini, cambi di pannolini, pulizie, lavaggi, sollevamenti, dondolii, vomito, bavaglini, dentini che spuntano, febbre, malattie, libri illustrati, parchi giochi e tentativi di decifrare balbettii in bambinese.

Sì, le coccole sono piacevoli,– dice Avril – ma non abbastanza da bilanciare la fatica abissale di tutto questo”

Ci vediamo come nonni, punto e basta. Cerchiamo quindi di offrire ai nostri otto nipoti (sì, moltiplicate questo numero per gli anni di cura che avremmo dovuto dedicare per essere equi con tutti) esperienze come andare a teatro, fare campeggio e occasionali pernottamenti per dare un po’ di respiro ai loro genitori impegnati.”

Le nonne lasciate sole a prendersi cura dei nipoti: una questione di genere

Nel discorso di Avril c’è anche un pizzico di polemica femminista: infatti questa nonna non esita a sottolineare come spesso ci sia l’aspettativa che lei sola, per il semplice fatto di essere donna, debba occuparsi regolarmente dei nipoti.

Avril cita le statistiche che si occupano di parità di genere, che continuano a confermare lo stereotipo che il lavoro di cura sia svolto principalmente dalle donne, e che lo facciano “per amore, non per denaro o riconoscimento”.

Riconoscimento che spesso neanche arriva, perché tantissimi nonni spesso si lamentano della mancanza di gratitudine: ovvero le numerose critiche dei figli adulti per non aver fatto le cose nel “modo giusto” nell’educazione dei nipoti.

Studi recenti confermano anche che le donne di tutte le età dedicano molto più tempo degli uomini a prendersi cura non solo dei bambini, ma anche dei genitori anziani e delle persone con disabilità.

Così conclude il lungo articolo di Avril:

“È sconvolgente vedere le statistiche sbilanciate riguardanti le donne che abbracciano il lavoro retribuito fuori casa, senza che ci sia un equivalente entusiasmo da parte degli uomini nell’entrare nel mondo domestico non retribuito e poco apprezzato. È ora che le donne ignorino il senso di colpa, sfidino le aspettative e depongano gli attrezzi per un meritato riposo!”

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