L’attivista vegano Chas Newkey-Burden, dalle pagine del periodico britannico Guardian, lancia la sfida di far visitare ai bambini i mattatoi. Solo così verrebbero a conoscenza delle tecniche di macellazione e potrebbero scegliere liberamente se approvare tali metodi oppure optare per un’alimentazione a base di vegetali.
La predilezione dei bambini per l’hamburger deriverebbe dall’ignoranza sul trattamento animale
Secondo Newkey-Burden la pubblicità, sia in televisione che nei supermercati, trasmetterebbe immagini di animali felici di produrre uova o di finire dentro il piatto di un bambino. I gadget che si trovano all’interno dei menù per bambini nei fast food o gli animaletti di gomma che regalano nei supermarket, non consentirebbero ai bambini di collegare il concetto di morte e di sofferenza all’animale, che prima di divenire un prodotto alimentare viene sottoposto a trattamenti pesanti e poi condotto alla morte. “Tenere all’oscuro i bambini da questi processi significa lasciarli nell’ignoranza e veicolare un messaggio errato”, insiste il noto militante vegano.
“Bisogna portare i bambini in gita al mattatoio come si fa per zoo e acquari”
Da simili considerazioni, arriva la proposta di organizzare uscite didattiche al mattatoio e nei centri di macellazione, un’idea decisamente più estrema rispetto alle gite nelle fattorie didattiche. L’idea era già stata lanciata provocatoriamente dal conduttore televisivo Tom Heap, della trasmissione “Country Life”, che proponeva di dotare i mattatoi di pareti trasparenti, analogamente a come si allestiscono i grandi acquari per le visite turistiche. Secondo tale progetto i centri di allevamento dei polli e dei maiali dovrebbero essere muniti di muri in plexiglas e telecamere per ogni stanza in cui viene svolto il processo di macellazione e lavorazione.
In questo modo i bambini potrebbero capire, attraverso la visione diretta o tramite specifici filmati, come vengono trattati gli animali e trarre le loro personali conclusioni, senza interferenze da parte degli adulti. A chi giudica questa idea eccessiva, l’attivismo vegano ribatte che i mass media trasmettono ogni giorno immagini forti per mera finzione o semplice divertimento. In questo caso invece si tratterebbe di mostrare loro immagini reali che li indurrebbero a riflettere e ad effettuare scelte di vita importanti, che non comportino la sofferenza di alcun essere vivente.
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