Soprattutto nei più piccoli, l’orecchio è una parte estremamente delicata, spesso soggetta a infezioni e fastidi che fanno preoccupare noi mamme. Come possiamo fare allora per prevenire i disturbi, riconoscerli e intervenire senza commettere errori? Ce lo spiega il Dottor Giancarlo Cassani, otorino di MioDottore, che ha aderito al progetto di video consulenza online attivato dalla piattaforma
Quali sono le principali cause del male di orecchio nei bambini?
La causa principale di “mal d’orecchio” nei bambini è sicuramente l’otite. L’otite può essere acuta (a insorgenza improvvisa) o cronica (prolungata nel tempo), esterna se colpisce la zona esterna al timpano (il condotto uditivo o il padiglione), o interna se colpisce la parte che sta internamente al timpano (cassa timpanica e mastoide che è la parte ossea posteriore).
In entrambe le situazioni si tratta solitamente di infezioni per lo più batteriche, più raramente da altri “patogeni”. L’otite può essere favorita da ostruzione nasale, adenoidi ipertrofiche, infiammazione del rinofaringe e delle tonsille, spesso con secrezione catarrale e anche della tuba di Eustachio.
Eventi più rari di otalgia possono essere traumi esterni o traumi procurati da maldestre manovre di toeletta.
Talora anche piccoli corpi estranei (inseriti giocando) o penetrazione di insetti nel condotto possono causare dolore fino alla otite.
Otalgia e otite: quali sono le differenze?
La otalgia è solo un sintomo, un campanello di allarme: è il dolore che accompagna e segnala uno stato di malattia dell’orecchio. Invece per otite si indica la malattia vera, la patologia da curare.
Come agisce il freddo sulle nostre orecchie?
Il freddo ha una importanza per lo più indiretta, in quanto facilita una riattivazione di virus e di batteri sia dell’ambiente esterno, sia interni e già presenti nelle vie aeree, ma in stato inattivo.
Questi patogeni vanno ad attivarsi e a causare rino-faringiti, tubariti e otiti. Gli sbalzi di temperatura tra abitazione calda e aria fredda esterna facilitano i danni alle mucose delle vie aeree interferendo con un ecosistema prima stabile.
Come possiamo imparare a riconoscere il male di orecchio nei bambini, soprattutto quando sono molto piccoli?
I bambini hanno difficoltà a esternare chiaramente una sintomatologia, ma l’adulto potrà accorgersi di difficoltà uditive nella conversazione o nell’ascolto della televisione a volume aumentato, dalla presenza di agitazione, irritazione insolite.
Nel bambino molto piccolo occorre fare ancora maggiore attenzione ai particolari, considerare se è particolarmente irritabile e vedere se compie gesti insoliti, se piange, se tende a toccarsi le orecchie ripetutamente, ma anche se dà l’impressione di non sentire bene, o se (fatto ancor più grave) fuoriesce secrezione giallastra dal condotto uditivo.
Come possiamo curare il male di orecchio? Quando è necessario l’intervento dello specialista?
I trattamenti sono inizialmente riposo al caldo, cure locali con gocce antidolorifiche, caldo sulle orecchie, curare un eventuale raffreddore concomitante, ma occorre rivolgersi allo specialista per tempo se il dubbio diventa pressante.
Verrà instaurata una cura con farmaci per via orale o iniettiva o aerosolica insieme a medicamenti locali a seconda della tipologia di otite. Potranno essere necessari antidolorifici o antinfiammatori, sotto controllo del medico e le terapie vanno proseguite per un tempo congruo.
Qualche volta il dolore molto intenso permette di evidenziare un timpano sotto tensione per la spinta di secrezioni interne e allora si potrebbe richiedere una paracentesi del timpano (grossolanamente perforare il timpano per far fuoriuscire il pus con immediata cessazione del dolore).
Quali sono gli accorgimenti da prendere per prevenire il male di orecchio?
Occorre prevenire i raffreddori e le perfrigerazioni, fare trattamenti preventivi che innalzino le difese immunitarie, migliorare la respirazione nasale, evitare manovre traumatiche nel condotto uditivo, curare eventuali problemi di adenoidi e tonsille, evitare anche che rimangano bagnati i condotti uditivi dopo un lavaggio.
Ci sono errori comuni o cose assolutamente da evitare, quando si è alle prese con questo disturbo?
Innanzitutto evitare manovre di pulizia del condotto uditivo di tipo meccanico, condotte cioè con qualsiasi strumento e in particolare con bastoncini di cotone che al massimo possono andare bene per l’esterno.
È importante inoltre evitare di lasciare umidità all’interno del condotto uditivo, evitare anche sbalzi di quota troppo repentini e programmare delle soste se si sale di quota o si scende. Curare al meglio il sistema respiratorio naso-faringo-tubarico.
Cosa dobbiamo fare se ci troviamo in presenza di un tappo di cerume? Come eseguire la pulizia con i neonati? E con i bambini più grandi?
Un eventuale tappo di cerume è bene che non sia rimosso con manovre meccaniche da persona non esperta, meglio usare gocce emollienti presenti in farmacia e magari alternarle a blandi lavaggi con acqua tiepida senza far ristagnare l’acqua all’interno del condotto.
A maggior ragione con i neonati occorre massima prudenza e attuare le norme sopra esposte con maggiore delicatezza o in caso di problemi rivolgersi allo specialista.
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