La storia di Alvin, il bimbo portato via dalla madre nel dicembre 2014 per portarlo con sé nei territori del Califfato dell’Isis, ha avuto per fortuna un lieto fine. Infatti Alvin, oggi undicenne, ha potuto fare ritorno a Barzago, il paesino dove fino a 5 anni aveva vissuto la sua normale vita di bambino.
Alvin: 6 anni nell’inferno del Califfato
La vita di Alvin cambia all’improvviso nel dicembre del 2014: all’epoca ha cinque anni e la madre, con la scusa di accompagnarlo ad un compleanno, lo porta via dall’Italia: il suo piano è quello di unirsi all’Isis in Siria e di unirsi ai foreign fighters.
Da quel momento sono passati ben 5 anni, in cui l’infanzia gli è stata negata e in cui ha vissuto nell’inferno del Califfato e secondo le regole imposte dai miliziani dell’Isis. Pochi mesi fa, nel corso di alcuni bombardamenti contro i miliziani del Califfato, sua madre e l’uomo che aveva sposato una volta arrivata in Siria, sono stati uccisi. Alvin li ha visti morire in un attimo e per puro miracolo ha riportato solo una ferita ad un piede.
Il ritorno alla vita di Alvin
Da quel momento per Alvin è iniziato un altro periodo molto duro, quello nel campo profughi di Al Hol, dove si è trovato completamente solo ed abbandonato a se stesso. Il ragazzo, oggi undicenne, ha avuto però una grandissima forza di volontà. Il padre, Afrin Berisha, grazie al costante impegno delle autorità italiane, è riuscito infine a riabbracciare suo figlio.
Alvin è stato accolto all’aeroporto di Fiumicino dal papà e dalle sorelle più grandi. In paese, gli abitanti pronti ad accoglierlo hanno messo un grande striscione con la scritta “Bentornato campione” : ora è pronto a riprendere la vita normale di un ragazzino della sua età.
Alvin dovrà anche aiutare i magistrati italiani a capire quanti siano i bimbi italiani che ancora sono loro malgrado nell’inferno dell’Isis, ma speriamo che riuscirà presto a lasciarsi tutto alle spalle e a archiviare questi 5 anni lontano da casa e dalla normalità.
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