Conosciuta da tutti come Zia Caterina, dal 2002 ha deciso dopo aver affrontato il lutto di suo marito, di portare il sorriso ai bambini a bordo di un taxi e del suo camper del sorriso.
Questa donna straordinaria ha dedicato la sua vita a trasformare semplici tragitti in viaggi di speranza per bambini malati oncologici. Ora però, Zia Caterina si trova a fronteggiare una sfida personale: la diagnosi di una rara malattia autoimmune, la Sindrome da Anticorpi Antisintetasi, che ha imposto l’inizio di un duro percorso di cure ma non ha intaccato minimamente la sua straordinaria vitalità e il suo spirito di iniziativa.
Chi è Zia Caterina
All’anagrafe Caterina Bellandi, ha sempre lavorato in un ufficio a Prato mentre suo marito faceva il taxista. Una vita normale fino a quando la sua dolce metà non ha scoperto di essere malato di cancro ai polmoni. Purtroppo nel 2001 Caterina ha dovuto affrontare il lutto del marito, che le ha però lasciato un messaggio in punto di morte, di prendere il comando del suo taxi, conosciuto da tutti come il Milano25.
Caterina così ha lasciato il lavoro e si è buttata a capofitto in questa nuova avventura, trasformando il suo taxi in un mezzo di trasporto colorato e pieno di allegria pensato appositamente per portare un sorriso ai bambini malati.
La nascita di Milano25 e del camper del sorriso
Nel 2002 Caterina incontra Paolo e Barbara, genitori della piccola Costanza e di Tommasino, purtroppo perso a causa di un tumore. Caterina decide che da quel momento porterà solo più sorriso, allegria e leggerezza ai bambini e alle famiglie colpite dalla malattia.
Così inizia a vestirsi come una fatina, con colori dell’arcobaleno ed effettua trasporti gratuiti fino all’ospedale pediatrico in favore dei più piccoli sfortunati. Zia Caterina inizia ad essere sempre più conosciuta sul territorio e il taxi anche. Dipinto con i supereroi sulle fiancate, all’interno è ricco di pupazzi, palloncini e caramelle.
Ben presto Milano25 si trasforma in un Onlus con tanto di sito internet. La parola si diffonde e così Caterina diventa un vero e proprio personaggio conosciuto da tutti : stravagante, insolita e sempre allegra. Grazie ai numerosi contributi e alla associazioni che hanno creduto in lei e a quello che fa ogni giorno, ora il taxi è accompagnato da un magnifico camper coloratissimo.La Regione Toscana, insieme ad una raccolta fondi (63 mila euro raccolti) hanno permesso a Zia Caterina di mantenere vivo il suo sogno e aiutare più concretamente i bambini malati.
Una sfida inaspettata
Ma la vita riserva spesso percorsi impervi anche a chi ha fatto del donare la propria missione. Circa un mese fa, quello che sembrava un banale problema di salute ha segnato l’inizio di una prova difficile per Caterina, con il ricovero ospedaliero e la diagnosi di una patologia autoimmune rara, la “Sindrome da Anticorpi Antisintetasi”, una condizione autoimmune e rara, che affligge solamente 5 a 7 individui su un milione.
La terapia richiesta, a base di corticosteroidi, ha prospettato un cammino di recupero incerto e complesso, costringendola a un temporaneo ritiro dalla vita attiva per concentrarsi sulla riabilitazione presso il centro “Don Gnocchi” a Firenze. Nonostante le avversità, Caterina rimane un faro di positività, amando la vita e mostrando una forza d’animo e umanità che ispirano profondamente.
L’appello di zia Caterina
Fa strano passare dall’ altra parte e diventare la paziente dopo tanti anni a correre tra i reparti degli ospedali con i miei Supereroi, seguendoli ed accompagnandoli con il mio taxi tra i loro esami e cure.
Ora sono io quella distesa su un lettino.
Inizia così il lungo post che zia Caterina scrive, senza perdere in briciolo di vitalità, dal suo letto d’ospedale. Durante la degenza, ha riflettuto sull‘importanza della sanità pubblica e apprezzato il lavoro del personale medico che si prende cura di lei all’Ospedale di Santa Maria Annunziata a Ponte a Niccheri, ma ha anche evidenziato la necessità di rinnovare e migliorare le strutture ospedaliere.
Evidenziando problemi come camere obsolete e servizi insufficienti, Zia Caterina vuole che la sua esperienza contribuisca a migliorare l’ospedale per i futuri pazienti. Propone di formare un gruppo di lavoro con operatori sanitari per rendere le cure più umane e migliorare il rapporto con i pazienti. per farlo, invita chi lavora nel settore a contattarla via email per unirsi all’iniziativa:
Vorrei creare, appena sarò dimessa, una task force di operatori sanitari (medici, infermieri, OSS…) che possa sostenere e favorire l’ umanizzazione delle cure ed il rapporto con i pazienti.
A questo fine chiedo a tutti i soggetti coinvolti, a vario titolo, nel mondo della sanità di mandare una mail a questo indirizzo per iniziare già da ora a raccogliere la loro adesione con un semplice nome, cognome, ruolo, numero di telefono e località di lavoro: milano25onlus@gmail.com
Questo è l’ appello che voglio fare alle istituzioni e a tutte le persone che hanno a cuore la salute pubblica.
Come sempre, per me, il dolore deve e può diventare occasione di crescita e nuovo amore. Anche dal mio letto e con l’ ossigeno che respiro attraverso una maschera guardo alla vita e la vita è futuro.
Sono fortunata ad essere così innamorata di vivere e non vedo l’ ora di tornare a donarmi per l’ umanità che soffre.
E a tutti quelli che risponderanno a queste mie parole sincere il mio più caloroso grazie.
Il video della settimana
Fare del bene e importante soprattutto a dei bambini innocenti bisognosi di tante cure affettive e di radicazzazione sociale per un futuro migliore. Ciao.