Arriva la Pasqua e chi ha bambini, soprattutto piccoli, sta già iniziando la corsa all’uovo.
I tempi in effetti stanno cambiando, una volta si badava alla sostanza e non al contenuto, quindi si cercava il cioccolato migliore.
Oggi, complici i più che giustificati timori per la salute di denti e peso forma dei nostri bambini, l’uovo di cioccolato ha perso un po’ del suo smalto, quasi completamente soppiantato da megauova di plastica che contengono giocattoli di ogni tipo, differenziando accuratamente il contenuto tra maschi e femmine. Si perché una volta l’uovo era unisex, quello che c’era c’era, e punto. Capitava così che le bambine trovassero macchinine e i maschietti ninnoli e braccialetti.
Nulla di male, anzi, a quel punto scattavano le trattative per scambiare i giochi tra amici e parenti. Oggi non si corre più il rischio di sbagliare la sorpresa, basta scegliere tra le tante uova, ma anche casette e calze o sacchi pasquali, che contengono il gioco più gradito dal nostro bambino.
Da una parte, dati i tempi che corrono, meglio andare a colpo sicuro, ma dall’altra si è persa la magia della sorpresa.
Chi ha più di vent’anni si ricorderà con una certa nostalgia come ci si divertiva a spaccare le uova facendo saltare scaglie di cioccolata ovunque, ma che poi venivano religiosamente recuperate, per la frenesia di scoprire cosa, il goloso involucro, celasse al suo interno.
Oggi le uova non si spaccano, si svitano. Certo esistono ancora quelle di cioccolata, ma la sorpresa sta fuori, legata alla confezione e dentro non c’è che un minimo sentore di regalino. Peccato, perché una tradizione basata sull’effetto stupore dovrebbe poter proseguire. Possiamo cominciare proprio noi, nel nostro piccolo.
Prendiamo un uovo di cioccolato, apriamolo con cura senza romperlo e mettiamo al suo interno un giochino che sappiamo nostro figlio gradirà senz’altro, poi coliamo del cioccolato fuso sui bordi e chiudiamo l’uovo, riposizionando anche la confezione, il nostro uovo con sorpresa gradita è pronto.
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