La pandemia di COVID-19 ha messo a dura prova le nostre comunità, imponendo restrizioni inaspettate che hanno toccato la vita di tutti, in particolare quella dei più piccoli.
Un bambino siciliano e la sua famiglia hanno recentemente segnato una vittoria significativa in questo contesto, sfidando le misure restrittive imposte dalla loro regione e affermando un principio fondamentale: il diritto al gioco e alla libertà dei bambini.
Un’ordinanza troppo rigida
Durante il lockdown, una specifica ordinanza della Regione Siciliana aveva tolto a un bambino la libertà di giocare all’aperto per cinque giorni.
Questo provvedimento si discostava notevolmente dalle disposizioni nazionali, che permettevano una certa libertà di movimento vicino all’abitazione. La Sicilia, tuttavia, aveva adottato misure più severe, rimuovendo qualsiasi eccezione e imponendo di fatto una permanenza domiciliare assoluta.
La famiglia del bambino ha impugnato questa ordinanza, e il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana ha recentemente dato loro ragione, bocciando l’ordinanza e riconoscendo un risarcimento simbolico di 1000 euro al minore, corrispondente a 200 euro per ogni giorno di ingiustificato isolamento.
Il principio della proporzionalità
Nella sua decisione, il Consiglio ha sottolineato che le Regioni possono solo intervenire con misure più restrittive in presenza di circostanze aggravanti specifiche, che non erano presenti in Sicilia al momento dell’ordinanza.
Le misure devono essere adeguate e proporzionate al rischio effettivamente presente e rimanere sotto la vigilanza statale.
L’ordinanza siciliana è stata quindi giudicata illegittima, stabilendo un precedente importante: la salute pubblica deve essere bilanciata con i diritti individuali, e qualsiasi restrizione deve essere giustificata, proporzionata e adeguatamente motivata.
Questo caso non solo celebra il trionfo della giustizia ma serve anche da promemoria che, nel cuore di una crisi sanitaria globale, non possiamo trascurare l’importanza del gioco e del benessere psicologico dei nostri bambini. La loro crescita e il loro diritto di esplorare il mondo, anche in circostanze limitate, rimangono imprescindibili.
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