L’alfabeto del Babywearing

Portare i propri piccoli è una vera e propria arte, un gesto che coniuga la praticità di avere le mani libere alla tenerezza di una coccola in grado di trasmettere calma e serenità. Dalla A alla Z, ecco allora il nostro alfabeto del babywearing.

A come… Altezza bacio

La corretta posizione di un bambino portato cuore a cuore prevede che la sua testolina sia ad un’altezza tale da permettere alla mamma (o al papà) di baciarla.

B come… Ballare

Con un bimbo in fascia si può fare tutto, anche ballare! Sono sempre più numerosi i corsi di Danza In Fascia, vere e proprie lezioni in cui le mamme eseguono le coreografie con addosso i propri piccoli.

C come… Consulente

Le consulenti babywearing sono figure professionali in grado di insegnare alle neomamme le più svariate posizioni per portare i propri bimbi in sicurezza, valutando di volta in volta anche quale sia il supporto migliore in base alle caratteristiche di mamme e bebè: ogni diade è diversa!

D come… Domatura

Appena acquistate, le fasce possono essere abbastanza rigide: per renderle confortevoli per mamma e bambino è spesso necessario “domarle”, cioè “ammorbidirle”. Si tratta di un processo che avverrà naturalmente con l’utilizzo, ma è possibile aiutarlo con lavaggi, particolari nodi, oppure utlizzando la fascia come amaca per favorire il tiraggio del tessuto.

E come… Ergonomico

È la caratteristica fondamentale di ogni buon supporto, per garantire il comfort sia di chi porta sia di chi viene portato. Per evitare sollecitazioni alla schiena e sovraccarico del peso sui genitali, il bimbo non deve mai essere posizionato fronte mondo, il tessuto deve sorreggere il bambino da un’incavo del ginocchio all’altro e le gambine devono essere a M, con i piedini paralleli al terreno.

F come… “Fattore pollo”

Si tratta di un’espressione mutuata dall’inglese “Chicken Factor”, che a sua volta riprende l’espressione “Chicken out”, che significa “svignarsela“. Viene utilizzata dalle mamme che mettono in vendita i loro supporti usati per indicare il fatto che potrebbero cambiare idea e ritirare il prodotto dalla vendita, in quanto molto legate emotivamente ad esso.

G come… Grammatura

La grammatura si misura in g/mq e indica il peso della fascia, dettato dal tipo di tessuto di cui è composta (che può contenere diverse percentuali di cotone, lino, canapa, bamboo, ecc). In genere le fasce con una minore grammatura (tra i 180 e i 210 g/mq) sono più sottili e pratiche, ma anche meno sostenitive, mentre quelle con una grammatura alta (oltre i 260 g/mq) sono più spesse e in grado di sostenere pesi maggiori.

H come… Habitat

La fascia è l’habitat naturale di un bambino, soprattuto di un neonato. Dopo aver trascorso 9 mesi nella pancia nella mamma, essere portato cuore a cuore permette al piccolo di riassaporare quelle sensazioni a lui famigliari, dall’odore e il calore del corpo della mamma, fino al rumore del battito del suo cuore.

I come… “In vacanza”

Le fasce e gli altri supporti possono andare “in vacanza”: si dice così quando una mamma presta il suo supporto ad un’altra mamma, così che questa abbia la possibilià di provarlo con il suo bimbo. Si tratta di una pratica molto diffusa, grazie anche alla creazione di numerosi gruppi facebook che promuovono l’arte del portare e incentivano scambi, prestiti e vendita di prodotti ergonomici tra le mamme.

L come… Legatura

Non esiste un’unico modo di legare una fascia, così come non esiste un’unica misura di esse. A seconda della lunghezza del tessuto e dell’età del bambino, è possibile eseguire legature davanti, sulla schiena o anche su un fianco. Dal classico “Triplo Sostegno” o “Croce semplice”, eseguibili già da primi mesi, le mamme più esperte si sbizzariscono anche il legature più elaborate, alcune così belle e intrecciate da rendere la fascia un vero e propio abito da indossare.

M come… Marsupioterapia

Nel caso di bambini prematuri, portare il proprio piccolo cuore a cuore è una vera e propria terapia medica, praticata in molti ospedali: il contatto pelle a pelle con la mamma (o il papà!) permette infatti di favorire la termoregolazione del piccolo e aiuta addirittura a migliorare tutti i parametri vitali, contribuendo a ridurre ansia e stress sia della mamma sia del neonato.

N come… Nanna

C’è una cosa che tutti i bimbi (o quasi) fanno matematicamente appena messi nella fascia o nel marsupio: si addormentano. Il portare è infatti uno dei metodi quasi infallibili che usano le mamme per mettere a nanna i propri piccoli. Il movimento oscillatorio dato dalla camminata, unito al senso di sicurezza e tranquillità garantito dal contatto con la mamma, produce un effetto quasi magico!

O come… Ordini

Le fasce e i modelli ergonomici disponibili per le mamme sono davvero infiniti: le case produttrici continuano a presentarci fantasie sempre più belle e accattivanti e non mancano famiglie i cui armadi hanno visto lentamente scomparire i vestiti per fare spazio a fasce sempre diverse. Acquistare fasce su web può facimente diventare una vera e propria mania ed è molto attivo anche il mercato dell’usato, sempre alimentato dai numerosi gruppi facebook.

P come… Produttrice artigianale

La crescita del mercato del babywearing ha visto anche l’affermarsi di tante artigiane che hanno fatto del loro amore per il portare un vero e proprio lavoro. Sono infatti in grado di realizzare fasce e marsupi ergonomici ad hoc per ogni esigenza, magari utilizzando il tessuto di una vecchia fascia per trasformarla in un marsupio o in una ring.

Q come… Quale supporto

Fascia rigida, fascia elastica, mei tai, ring, pouch o marsupio: la scelta del supporto è ampia e variegata e dipende dal’età del piccolo e dalle esigenze di mamme e bambino. Per destreggiarsi nella scelta può essere utile visitare una fascioteca, disponibile ormai in molte città d’Italia presso le consulenti, che permettono di testare e valutare le principali differenze tra i prodotti prima di procedere all’acquisto.

R come… “Respira?”

È la domanda che le mamme portatrici si sentono fare più spesso. Accoccolato dentro alla fascia, il piccolo sta benone, eppure tutti, dal passante alla suocera, sembrano convinti che stiamo cercando di soffocare nostro figlio. Meglio allora essere preparate spritualmente alla domanda, prendendo atto che a volte può essere pronunciata addirittura dalla bocca del marito.

S come… Scarico perfetto

Abbiamo detto di quanto sia facile far addormentare il proprio bimbo in fascia, quello che è decisamente più diffile è però eseguire lo scarico perfetto, cioè depositare il piccolo nel proprio lettino, senza svegliarlo.

T come… Trama diagonale

Si tratta del particolare tipo di tessitura che caratterizza l’armatura delle fascia, ovvero il modo in cui ordito e trama si intrecciano per andare a creare il tessuto. La trama diagonale è in grado di conferire infatti maggiore elasticità, permenttendo però di mantenere un buon sostegno.

U come… Unicorno

Si tratta di un termite utilizzato dalle mamme portatrici per indicare una fascia particolarmente rara e difficile da reperire: quasi come l’unicorno infatti, si tratta in genere di una “creatura” di rara bellezza, che nessuno o quasi ha mai visto dal vivo.

V come… Valore

Se passeggino e trio sono considerati prodotti costosi, le fasce non sono da meno: un buon supporto infatti ha prezzi che partono da 50 euro per le fasce eleastiche e fasce e ring basic, ma salgono facilmente oltre i 100 euro per i marsupi ergonomici, fino ad arrivare a fantasie e tessuti che superano i 1000 euro. Per fortuna, è molto facile rivendere questo genere di prodotti a prezzi molto simili a quelli di acquisto: si tratta infatti di articoli che, se tenuti bene, non corrono il rischio di usura, anzi: utilizzare una fascia già “domata”, permette al nuovo “inquilino” di trovare un supporto più confortevole.

Z come… “Zitti tutti!”

Oltre al già citato “Ma respira?”, i commenti alla mamma portatrice si sprecano. Dall’apocalittico “Così non camminerà mai”, al lapidario “Ecco perchè è così mammone!“, non mancano i giudizi e i consigli non richiesti. Ecco allora che “zitti tutti!“, è l’unica cosa che possiamo augurarci, per poterci godere ancora per un po’ in santa pace questa coccola, che – lo sappiamo – non durerà per sempre.

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