Se avete un neonato per casa, sapete benissimo quante volte al giorno, per quanto tempo e con quale intensità è in grado di piangere e strillare. I primi tempi i genitori accorrono alla culla a ogni piccolo strillo per controllare cosa abbia, poi è umano pensare che non si debba per forza correre ogni volta… in fin dei conti c’è anche una teoria (quella dell’attesa progressiva elaborata da Ferber) che sostiene non sia corretto dar conto a ogni pianto.
Prima di sposare completamente la tesi di Ferber, diamo un’occhiata a cosa succede nel corpo del bambino che viene lasciato piangere e poi valutiamo se sia meglio abbracciare la comoda teoria di Ferber oppure no.
Perché un bambino piange
Partiamo dal concetto che un neonato che piange vuole comunicarci qualcosa: ha caldo o ha freddo, ha fame, ha il pannolino che gli brucia o magari si sente solo… in ogni caso si tratta di bisogni e urgenze che richiedono l’intervento di un adulto e che gli stanno causando un motivo di stress.
Già, anche i piccoli possono soffrire di stress e pagarne le conseguenze: infatti, se il corpicino viene invaso dagli ormoni dello stress, il suo sistema nervoso centrale rischia di rimanere danneggiato.
Cosa succede a lasciar piangere un figlio
A livello psicologico, poi, i bambini possono rimanere traumatizzati dall’idea che in caso di bisogno nessuno accorre a vedere cosa succede. In età adulta non è infrequente che sorgano problemi psicologici o anche dipendenze e disturbi affettivi.
Cresciamo dei figli empatici
Di contro, i bambini che si sentono ascoltati ogni volta che ne hanno bisogno, che vengono cresciuti fra coccole e amore sviluppano una maggiore autostima in se’ stessi, una maggiore empatia verso gli altri e una produttività migliore rispetto ai neonati che venivano allevati secondo il metodo dell’attesa progressiva.
In conclusione, i bambini hanno bisogno di attenzioni e coccole, amore e protezione che solo un genitore può fornirgli: accorrere quando il piccolo piange non vuol dire viziarlo, ma semplicemente rispondere a una sua esigenza e farlo sentire amato, ascoltato.
Il video della settimana
Io mio figlio c’è l’ho lascio pianto che non è cosa dargli i vizi.
Mi sembra ovvio… Ci stessero loro a urlare senza che nessuno li ascolti! Ma come si fa!
Io ne vedo una marea d mamme anche in giro che fanno piangere i figli che mi fa tenerezza poveri ..ci sono madre che non sono nate per essere madre..ma per allevare bestie. .neanche. .. non dico di correre subito tipo a casa se sei da sola e sei in bagno un minuto che arrivi non fa nulla. ..ma farli piangere per ore no😨😡😠
Sempre sostenuto! Io al primo pianto delle mie piccole sono sempre accorsa immediatamente. Oggi non sono bimbe viziate o capricciose ma assolutamente serene. Sanno che io, la loro mamma, ci sono sempre!
Impossibile lasciarlo piangere!!! Lo prendo e lo coccolo! Tanto amore e pazienza e passa tutto ❤️ noi mamme siamo fatte per questo!!
Ma chi ci riesce poi ?!!
Mai lasciati piangere!! Capriccio o no se piange lo prendo in braccio e lo coccolo… io me ne intendo ne ho 4
Che bello, la penso anch’io così. Qui in Germania credo invece che adottino il metodo in questione, e non mi piace per niente 😦
Sempre pensato
Sn d’accordo Ankio con l’articolo ❤️❤️
È stato modificato, prima era scritto! 😩😩😩
Ma dove sta scritto “capriccio”?
Prima c’era, è stato modificato!
Tutto vero e concordo con l’articolo!
Già il fatto che scrivi “che sia un capriccio” mi fa passare la voglia di leggerlo….
Guarda che ti sbagli..leggilo l’articolo..sostiene proprio la tesi che i bimbi vanno consolati nel pianto e ascoltati..
L’ho letto, ma continua a non piacermi l’introduzione dell’articolo… Mi sembra un tantino “forzato”!
Scusa, non voglio essere offensiva, ma sai leggere? La parola capriccio non compare da nessuna parte.
Io so leggere, tranquilla non mi offendi, mi spiace che tu sia poco perspicace, mi pareva evidente che sia stato modificato il post, certo non tutti ci arrivano al primo colpo… Senza offesa eh… 😉
Hai ragione. ☺️
Non mi ero accorta del “modificato”.