A chi non è capitato di vedere pubblicità con bimbi rotondetti, guance paffute e rosse, che allegramente trangugiano dal loro biberon mezzo litro di latte, mentre una voce suadente fuori capo esalta le virtù del portentoso latte di proseguimento “XY”?
Sembra che tale latte abbia poteri miracolosi e sia in grado di far diventare il nostro bambino un vero superbebè. Ricco di calcio, di ferro, di vitamine aggiunte, privo di zucchero, di lattosio, di tutto. Ecco, privo di latte. Privo di latte di mamma, che è l’alimento migliore creato dalla natura fino ai due anni, dopo in realtà, bere o non bere latte, è solo una scelta personale.
Non si può certo dire che il latte di crescita sia tutta una bufala, tuttavia le Commissioni Europee per l’Ambiente, per la Salute Pubblica e per la Sicurezza Alimentare hanno dato ascolto al campanello d’allarme lanciato dalla rete Ibfan, un’organizzazione che si batte contro le pratiche scorrette della commercializzazione di prodotti per l’infanzia.
È quindi arrivato il nuovo regolamento che impedisce di “idealizzare” con immagini o frasi sulle etichette, anche i latti di proseguimento, oltre a quelli per i primi mesi che sono già regolamentati e non possono in nessun modo essere pubblicizzati come sostituti del latte materno.
Non possono quindi più essere apposte etichette riportanti immagini testi e oggetti che illudano i consumatori, fortemente permeabili ai messaggi pubblicitari, soprattutto quando si tratta del benessere dei propri figli.
Intanto la Commissione europea sta valutando gli eventuali benefici del latte di crescita, qualora ci siano. L’Ibfan, di contro, continua a sostenere la dannosità dei latti artificiali che, secondo l’organizzazione, apporterebbero benefici solo all’industria e ai suoi interessi commerciali.
Non resta che attendere i risultati delle ricerche, ma chi ha la possibilità, è bene che continui ad allattare naturalmente il proprio bambino almeno fino ai due anni come consiglia l’OMS.
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