Le mamme sono esseri viventi dotate di capacità molto speciali e vivono la maggior parte del loro giornata in una corsa contro il tempo.
La mattina presto appena sveglie eccole che si affrettano in cucina a preparare la colazione per i bambini, e poi veloci verso il bagno, e le cacche e i sederi e i denti da pulire, ma anche truccarsi e vestirsi a loro volta certo, e ovviamente vestire i figli, prima uno, poi l’altro, forse anche un terzo, e preparare le cartelle, raccattare l’immondizia, mandare un sms e contemporaneamente chiamare l’ascensore. Qualche secondo rubato può sempre tornare utile.
Eccole in macchina sgommare e parcheggiare la macchina, come stuntman, in quell’unico spiraglio di luce tra un camioncino e una suv, perché ormai davanti la scuola non c’è spazio nemmeno per uno spillo.
Nemmeno il tempo di spegnere la macchina e le mamme centometriste corrono con in mano quei figli bellissimi verso l’ingresso della scuola, schivando macchine, cacche di cani, motorini, e amiche che hanno la giornata libera e vorrebbero tanto fermarle e parlarle… Parlare?? Tze, chi se lo ricorda!
Ma poi proprio quando sembrano avercela fatta, eccole che improvvisamente si fermano e tornano indietro per raccattare le sciarpe, i cappelli, i libri, le cartelle, i fazzoletti che i loro figli fanno cadere involontariamente e a volte anche volontariamente sul percorso verso la scuola.
E mentre danno le ultime raccomandazioni non hanno quasi il tempo di baciarli quei loro figli così amati, perché bisogna chiudere la zip dei giaccone, aggiustare il cappellino, rimettere un libro dentro e dare un’aggiustata ai capelli ribelli sempre spettinati.
Le mamme le riconosci subito in ufficio, anche se non sai nulla di loro, quando ad un tratto le vedi ricevere una telefonata ed il secondo dopo sono a duemila e scappano via trascinandosi cavi, mouse, borse, computer e salutando e scusandosi con tutti perché uno dei figli ha la febbre alta, la varicella, la tosse, o è caduto per terra, o si è tagliato o chissà cosa. E tu rimani lì a fissarle e non hai capito nulla di quel che hanno detto, mentre in realtà sì, capisci tutto, perché lo sai che sono mamme.
Eccole ancora che corrono per preparare la cena mentre un figlio è aggrappato al piede perché vuole la cioccolata a tutti costi, e intanto svuotano la lavatrice per prepararne un’altra, e poi stendono i panni ad asciugare, ed hanno il ferro che si sta scaldando e contemporaneamente parlano al telefono prima con la suocera e poi con la madre per tranquillizzarle di quella loro sciatica fastidiosa di cui si lamentano sempre…
Le mamme sono una specie rara che sopporta condizioni altresì impossibili. Come quando d’inverno rimangono a gelarsi fuori un campo di pallone nell’attesa che i loro figli finiscano di giocare e rientrino negli spogliatoi, per seguirli poi tra phon, ciabatte, urla, capricci e stanchezze improvvise.
Le mamme insomma sono i giocolieri di questa nostra società moderna, sempre in bilico tra mille necessità ed esigenze. Sono le eroine di questo mondo contemporaneo che sa solo correre e chiedere ancora di più ed è proprio per questa ragione che ogni tanto dovremmo invece fermarci e dire loro grazie.
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