Esistono, eccome se esistono. Le gare tra mamme. Io non sono mai stata granché competitiva, e più che eccellere contro gli altri ho sempre pensato fosse meglio eccellere per me. Ma non che ci riuscissi, quindi pace. Ho sempre provato pena per chi faceva confronti con me: negli studi, nell’altezza, nei soldi (quelle cose da ragazzine, presente?). E pena provavo per quelle mamme che facevano confronti tra me e le loro figlie. Una una volta mi disse: sai, anche mia figlia si è iscritta alle superiori, e ha preso anche un 7, non sei la sola!

EH?

E quindi oggi provo profondissima pena per tutte quelle mamme – perché non si sa, i papà tendono più a vantarsi dei figli ingigantendone i pregi, ma non tanto a fare confronti – che confrontano i loro figli alle mie.

Le mie sono bambine piuttosto medie. In alcune cose avanti, in altre normali. Sono femmine, quindi mediamente più sveglie. La grande ha cinque anni e mezzo legge e scrive, ma non è certo l’unica. La piccola colora come un’adulta e parla due lingue da quando aveva due anni. E poi boh. Non saprei cos’altro. Sono le mie figlie, a me sembrano carine e simpatiche (cioè, quasi, insomma, avete capito).

Saprei dirvi, io, se la grande è stata più precoce nel togliere il pannolino? Forse, può essere. Sua sorella ancora oggi usa il pannolino per dormire, se lo mette e toglie da sola, ma al mattino è sempre pieno. Va, lo leva, lo butta e mi chiede di lavarla. Devo forse ricordarle che sua sorella maggiore, alla sua età, dormiva spannolinata da mò?

La grande ha iniziato a parlare bene intorno ai 3 anni, prima il francese poi l’italiano. La piccola molto prima. Devo dirglielo?

Allora bambine, ora in questo foglio Excel facciamo un riassunto di chi ha fatto cosa prima. E chi arriva seconda, vergogna!

I figli di Morna sanno riconoscere 84 specie di funghi. Le mie nemmeno sanno dove spuntano, mi sa.

Le mie figlie hanno preso millemila aerei, quelli di Morna manco uno. Facciamo a gara?

La grande non sa certo leggere e scrivere COME Leo di Klarissa. Sarà mica ritardata?

Ah ah ah le mie figlie parlano due lingue e hanno pure la R perfetta e i vostri manco per il cazzo! Eh, e tra un po’ tre. Ci trasferiamo a Panama, adios.

Sono troppo intelligenti, proprio come la mamma!

Seh.

Un giorno la mia babysitter mi ha raccontato che un’amica della grande le ha detto: sai che queste calze le ho anch’io? Se avessi istruito bene mia figlia, la risposta sarebbe stata: e ce credo, sono di Calzedonia, per forza ce le abbiamo tutte uguali.

Invece si è limitata a rispondere felice, “che bello!”, mentre la mamma dell’amichetta sottolineava: sai tesoro, la mamma della tua amichetta compra tutte le cose uguali a noi.

Senza complessi, eh?

Le gare tra mamme sono l’evoluzione della malignità tra adolescenti. Quella ha le tette grosse, ma chissà dove le arrivano. Quella ha i capelli lunghissimi e folti, ma perché è pelosa. Sai, la tizia avrà anche un bel fisico, ma di viso non è tanto bella. Ha comprato quelle scarpe, ma sai che le ha prese in saldo?

No, i nostri figli non saranno più belli, più intelligenti, più brillanti se vinceranno le gare tra mamme.

Perché le gare tra mamme è meglio lasciarle a chi vive di acidità e complessi, date retta.

Anya – 50sfumaturedimamma.com

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