Anche questa settimana, Eleonora Como e Sonia Zanoni, esperte ostetriche e fondatrici di “Mammalcentro“, rispondono alle domande ricevute dalle mamme. Gli argomenti sui quali ci soffermeremo riguardano i sintomi da impianto avvenuto, gli esami da sostenere nei primissimi mesi di gravidanza (con particolare attenzione al caso “rosolia”) e possibili malesseri intimi. Eleonora e Sonia cercheranno anche di consigliare una mamma sul rapporto tra lei e il suo bambino, abituato a mangiare solo allattato seno.
- Vorrei sapere come faccio a riconoscere i sintomi dell’avvenuto impianto.
Dunque, ci sono dei sintomi che segnalano un possibile impianto, tra cui per esempio qualche piccola perdita di sangue, ma l’impianto può anche avvenire senza dare segnali tangibili, che potranno, ma non è detto, presentarsi a segnalare la gravidanza: sonnolenza maggiore, stanchezza, nausea, tensione mammaria… L’unica cosa che si può fare all’inizio di una gravidanza o quando la si sta cercando, è creare “il grembo fisico, psichico e nel cuore” per quel bimbo che, se avrà deciso di arrivare, ci sarà.
- Salve ostetriche! Avrei due domande per voi: ho avuto il ciclo il 20 maggio e adesso il test è positivo. Di quante settimane sono? Posso già fare gli esami del sangue Beta-HCG?
Buongiorno. Le beta non sono necessarie se il test risulta positivo. Potrebbe per esempio aspettare ancora 4-5 giorni e ripeterlo, se vuole, ma non è assolutamente necessario. Le beta sono un esame da farsi sotto precisa indicazione medica di un dubbio andamento della gravidanza. Teoricamente un test di gravidanza positivo, può essere considerato tale: cioè positivo. Ho suggerito poco fa ad un’altra mamma quanto sia importante “fare spazio” a questo bambino, tanto più se lo ha sentito “presente” già qualche giorno prima della mancata mestruazione e ciò l’ha spinta a fare il test. ;-) Potrebbe rivolgersi ad un’ostetrica vicina a lei per porre alcune domande, ricevere ascolto e informazioni.
- Salve, due mesi fa mi sono sottoposta al vaccino per la rosolia perché non immune; ho ripetuto gli esami e ad oggi i valori sono igG 12.2 mentre IgM 34. Vorrei sapere cortesemente quanto devo attendere per una gravidanza e se devo ripetere gli esami a distanza di quanto tempo! Grazie mille per l’attenzione.
Non ci sono indicazioni univoche per quanto riguarda il vaccino della rosolia; ciò che viene suggerito è di attendere un tempo medio di 6 mesi, ma sarà la sua ostetrica di fiducia o ginecologa/o a suggerirle il comportamento più adatto.
- Ho delle perdite molto bianche e dense, di cosa potrebbe trattarsi?
E’ in gravidanza forse, signora? Glielo chiedo solo perché non l’ha specificato. Potrebbero essere comuni perdite in gravidanza (leucorrea), come anche, per quello che dice, candida vaginale, ma non si può ovviamente fare una diagnosi in questo modo! Ne ha mai sentito parlare, l’ha già avuta prima? Se fosse candida si tratterebbe di una micosi/un fungo, non una patologia grave di certo, che può essere considerata e trattata in modi differenti a seconda della modalità in cui lei si cura solitamente. Certamente, partendo da alcune indicazioni alimentari e igieniche. Per questa situazione, le posso suggerire solamente di prendere un appuntamento con un professionista competente (ostetrica o ginecologa/o) per valutare la situazione e il trattamento più adatto per lei. Ma soprattutto per fare una diagnosi precisa!
- Ciao, ho una domanda da farvi: il mio piccolo di 4 mesi e mezzo allattato esclusivamente al seno non vuol saperne di ciucci o biberon. Sono stata male e ricoverata in ospedale per 6 ore, (lui mangia molto più spesso) e han provato in tutti i modi a dargli della latte con biberon o siringa …. Niente da fare! Avete un consiglio? Cioè, in emergenza cosa posso fare? Grazie!
Salve, se il piccino non vuole proprio saperne di prendere il suo latte in altri modi mentre lei è indisposta, è difficile e insensato forzarlo. Vorrà lei, il suo contatto e il latte di mamma come è sempre stato abituato, giustamente. Se le ore in cui non vi vedete non sono troppe, è anche possibile “vi aspetti”, altrimenti molto probabilmente si adatterà ad un altro supporto (siringa, biberon,..) nell’attesa della sua mamma. Nessun bambino si lascia morire di fame, aspetterà la sua mamma per farsi una bella scorpacciata di lei al suo ritorno! ;-) Può essere d’aiuto tenerlo a contatto e contenuto tra le braccia di una persona fidata (papà, nonni, zii,..) o in fascia nel periodo di distacco dalla mamma, soprattutto se il bimbo è ancora piccino e non si è mai staccato dalla mamma per tante ore durante il giorno.
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