Lo scorso 6 giugno Garrett Michael Matthias, di soli 5 anni, è volato in cielo a causa di una rara forma di cancro al cervello.
Il piccolo americano, conoscendo perfettamente la sua triste sorte, ha dettato ai genitori il suo necrologio e ha fatto richieste specifiche per il suo funerale.
Le sue parole buffe e irriverenti stanno facendo il giro del web e regalano sorrisi e commozione.
Il piccolo Garrett è morto a causa di un rabdomiosarcoma alveolare
Ci sono forme di cancro che non lasciano scampo e quando a pagarne le conseguenze è un bimbo di appena 5 anni, il dolore è ancora più straziante.
Lo sanno bene i genitori di Garrett Micheal Matthias quando nel settembre 2017 è stato comunicato loro che il figlio era affetto da un rabdomiosarcoma alveolare al 4° stadio, una forma di cancro purtroppo letale.
Si tratta infatti di un tumore molto raro e particolarmente aggressivo che prolifera nei tessuti molli o nelle membrane che avvolgono alcuni organi.
Quello di Garrett aveva colpito il cervello e purtroppo non lasciava adito a speranze, sia pure siano stati tentati cicli di radio e chemioterapia. Il bimbo è volato in cielo il 6 giugno scorso.
Garrett non aveva paura: pensava di trasformarsi in un gorilla dopo la morte
I genitori di Garrett hanno voluto verificare quanto il figlio fosse consapevole della sua sorte con alcune domande, ma il piccolo ha stupito tutti: non solo sapeva di dover morire ma ha lasciato precise disposizioni anche per il suo funerale.
Il giornale Daily Mail riporta le sue parole, scrupolosamente trascritte dai familiari e poi lette ai funerali.
Garrett pensava di diventare un gorilla dopo la morte e quindi ha chiesto di essere cremato (come la mamma di Thor) per far crescere un albero dove poi sarebbe andato a vivere dopo la sua dipartita.
Ha commissionato un funerale allegro: “voglio cinque case gonfiabili (perché ho 5 anni!), Batman e pupazzi di neve” ha dichiarato il piccolo e poi ha lasciato un saluto ironico e scherzoso per gli zii, i cugini e l’adorata sorella maggiore Delphina.
I genitori del piccolo hanno eseguito alla lettera le sue ultime volontà attraverso due cerimonie funebri: una più grande con fuochi d’artificio, gonfiabili e pupazzi di neve, e una seconda più intima nel luogo dove sono state sparse le sue ceneri.
Proprio lì verrà piantato l’albero che il bambino desiderava; la “nuova casa da gorilla” sarà per sempre il simbolo dell’incredibile forza di questo piccolo grande guerriero che ha sfidato la morte con un sorriso.
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