Sapete cosa c’è peggio dei terrible two, peggio dell’adolescenza (che, in effetti, ancora non ho sperimentato da genitore), peggio delle notti che non dormi e dell’allattamento? Peggio di tutto questo c’è solo una cosa: le età intermedie, quelle fasi in cui pensi che tuo figlio sia già in età prescolare, ma poi te lo ritrovi ancora col pannolino addosso.
Quei periodi non meglio identificati, ma che io definirò come Quegli Atroci Momenti In Cui Vorresti Essere Altrove non Importa Dove L’Importante è Essere Da Un’Altra Parte e che hanno l’unica funzione di minare il già precarissimo equilibrio mentale di un genitore.
Giornate che iniziano con tuo figlio di sette anni che ti dà il buongiorno chiedendoti quanto manca al momento in cui potrà tornare a letto e finiscono con un cucciolo d’uomo in pigiama che pretende la favola della buonanotte. Che alternano momenti in cui lui ti chiude la porta della sua camera in faccia specificando che non vuole essere disturbato a quelli in cui lo trovi che abbraccia il suo orso di peluche che è lo stesso da sette anni.
Nel mezzo, il caos. Che tu dici ok ho a che fare con un adolescente, rimbocchiamoci le maniche e comportiamoci di conseguenza, gli parli di sviluppo, crescita, sentimenti e te lo ritrovi che ti butta le braccia al collo e ti dice che voi starete per sempre insieme, ma tutta la vita proprio. E tu, che pensavi di esserne fuori, almeno dalla fase precedente, ti dici ancora una volta che l’unico modo per sopravvivere alla maternità è navigare a vista.
(E comunque, ci ho ripensato e niente, niente, è peggio delle notti che non dormi e dell’allattamento!)
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