Per avere una pelle giovane e fresca le donne farebbero patti con il diavolo e le aziende cosmetiche solleticano la loro vanità mettendo sul mercato un assortimento sempre più vasto di creme e cremine che promettono miracoli contro le rughe.
L’ultimo ritrovato in ordine di tempo viene dalla Colombia ed è in realtà un prodotto antichissimo: si tratta dell’olio di cacay, ottenuto dai semi delle noci di un albero noto scientificamente come Caryodendron orinocense K.
Se in Europa l’olio di cacay è ancora quasi sconosciuto, i colombiani ne conoscono da sempre le virtù cicatrizzanti e lo utilizzano per curare ferite, irritazioni e ustioni, oltre a sfruttarne il potere emolliente con la produzione di saponi che lasciano la pelle setosa.
Ricco di nutrienti e vitamine (come la A e la E), l’olio di cacay ha anche un’elevata percentuale di antiossidanti, che lo rendono in grado di contrastare l’invecchiamento cellulare, ridurre e prevenire le rughe migliorando l’elasticità della pelle. Tutte queste caratteristiche ne fanno secondo alcuni un candidato a bissare il successo del famosissimo olio di argan.
Per il momento, l’olio di cacay si sta imponendo come prodotto di lusso e a Londra le signore sono disposte a spendere anche 1.500 sterline per un cofanetto di creme a base di questa sostanza.
Dal successo dell’olio di cacay potrebbe arrivare anche una boccata d’ossigeno per l’economia della Colombia: la Kahai Co. di Bogotà (prima azienda al mondo impegnata nella commercializzazione di quest’olio a livello mondiale) punta a riforestare 5.000 ettari nella regione amazzonica della Colombia con alberi di cacay, offrendo così nuovi posti di lavoro in un’area martoriata dalla guerriglia e controllata dai narcotrafficanti. Un tentativo di incrociare la strada della bellezza green e quella dell’economia ecosostenibile.
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