Non ci fossero le migliaia di chilometri che ci dividono, le barriere linguistiche e le differenze climatiche, molte mamme avrebbero scelto i paesi scandinavi per dare alla luce i loro figli.
Qui, infatti, secondo il rapporto di Save The Children sulla maternità e sulle condizioni dei bambini nel mondo, le mamme e i bebè hanno uno stile di vita migliore che negli altri Paesi.
I parametri presi in considerazione sono la salute materna e il rischio di morire di parto, il benessere dei bambini e il loro tasso di morte entro il 5° anno di vita, il grado di vita, il reddito procapite e il livello di istruzione.
Al vertice della classifica ci sono Finlandia, Norvegia, Svezia e Islanda, appena fuori dalla top 10 c’è l’Italia (11simo posto), mentre in fondo troviamo Niger, Mali, Repubblica Domenicana del Congo e, per ultima, la Somalia.
Per renderci conto del divario immenso che esiste fra nascere in un posto piuttosto che in un altro prendiamo in analisi il tasso di mortalità legato al parto: in Finlandia è di 1 su 14.100 parti, mentre in Ciad 1 su 15.
Un altro aspetto sicuramente da non sottovalutare mai è l’incidenza delle madri-bambine: oltre alle violenze psicologiche e fisiche a cui sono sottoposte queste giovanissime, più di 70.000 di loro ogni anno muoiono per complicanze legate al parto. Per non parlare della piaga delle condizioni igienico-sanitarie che in moltissimi paesi sono così precarie da rendere impossibile la sopravvivenza di neonati e mamme.
Essere mamme non è certo semplice, e in alcuni Paesi decisamente ancora meno: sebbene in termini diversi, anche in Italia c’è ancora molta strada da percorrere.
Non ci rimane che prendere spunto dall’esempio dei paesi più virtuosi per cercare di rendere sempre migliore l’esperienza della maternità.
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