Secondo il sondaggio creato dalla fondazione inglese Parent-Infant Foundation, le mamme non sempre riescono a legare con il proprio bimbo subito dopo il parto, sfatando il mito del colpo di fulmine e del legame automatico e immediato tra madre e figlio.
Bonding neonatale: per una mamma su 10 il colpo di fulmine non scatta
Chi ha avuto un figlio, molto spesso parla di “colpo di fulmine“, ovvero di quella istantanea e forte emozione che una neomamma prova appena guarda o abbraccia, per la prima volta, il suo bambino.
La realtà dei fatti, però, pare essere piuttosto lontana da questa romantica versione e a parlarne è il sondaggio condotto su oltre mille madri dalla fondazione inglese Parent-Infant Foundation, che si occupa appunto delle relazioni tra genitori e figli nel Regno Unito.
I risultati, infatti, raccontano una realtà un po’ diversa : almeno una madre su dieci non riesce ad avere questo “bonding“, o legame speciale con il neonato.
Ovviamente, non stiamo parlando di situazioni di madri anaffettive: semplicemente molte di esse non hanno avuto il giusto supporto da parte del personale sanitario e sono state quasi del tutto abbandonate a sé stesse.
In practice, relationships and bonding is often overlooked during antenatal care. 73% of women surveyed said that information and advice about bonding or building a relationship with their baby was not given throughout their pregnancy, despite the NICE guidance. #IMHAW2023 pic.twitter.com/P8d1FRZqjx
— Parent-Infant Foundation (@ParentInfantFdn) June 14, 2023
Legame madre-figlio: perché non sempre scatta il colpo di fulmine?
Gran parte delle madri prese in esame dal sondaggio hanno confessato di non aver ricevuto le dovute informazioni o consigli pratici per rafforzare il legame con il proprio bambino, già in gravidanza.
Il rapporto che normalmente si instaura tra madre e figlio nelle prime settimane è di estrema importanza, in quanto determina un sereno sviluppo emotivo e cognitivo del bambino. Tra i molteplici fattori che possono influenzare il legame tra madre e figlio ci sono ovviamente anche la situazione famigliare e lo stress.
Molte mamme hanno confessato che le difficoltà ad avere una gravidanza, o il timore di un aborto spontaneo, le hanno portate ad instaurare una certa distanza con il bambino che portavano in grembo. Sono tutte situazioni in cui le madri dovrebbero essere più seguite e supportate.
Le donne intervistate, infatti, hanno raccontato il loro punto di vista: spesso la società imprime nelle madri l’idea che il colpo di fulmine col proprio bimbo avvenga in maniera istantanea e automatica. Ciò, di conseguenza, porta tante neomamme a sviluppare un senso di colpa per il fatto di non avvertire questa forte affinità.
Tale studio, dunque, ha dimostrato come sia importante sfatare il mito dell’istinto materno e del genitore perfetto: chi mette alla luce un bimbo è in primis una persona, con un passato che può essere più o meno turbolento, e che ha bisogno di essere tutelata e informata il più possibile per riuscire a filtrare e canalizzare al meglio tutte le emozioni che precedono e seguono il parto.
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