Sarà certamente capitato anche a voi di finire una bottiglietta di plastica e, al momento di gettarla nel contenitore dei rifiuti, sentire l’amica o la collega “lasciami il tappo: faccio la raccolta”. Di beneficenza, era sottinteso.
Se siete un po’ perplesse, e volete informarvi meglio su cosa sia la famigerata raccolta di tappi di plastica, di cui molti ne parlano, alcuni la praticano e molti altri ne dubitano, ecco a voi qualche informazione.
La raccolta di tappi è un’iniziativa principalmente a scopo solidale, che si prefigge l’obiettivo di accumulare un grande quantitativo di tappi per poi rivenderlo a società che li rimodellano per creare mobili da giardino o altri suppellettili vari in plastica.
Il ricavato della vendita viene destinato all’acquisto di strumentazione sanitaria (come carrozzelle o apparecchi per dialisi) da donare a disabili oppure alle missioni nei paesi svantaggiati.
Alcuni obiettano che il “gioco non vale la candela”: fra i costi di trasporto, lo spazio per lo stoccaggio e il ricavato i fondi raccolti servirebbero principalmente a coprirne le spese.
In realtà, come sostengono i volontari delle associazioni, spesso alcune spese sono coperte da generose azioni di altri partecipanti (ad esempio mettendo a disposizioni furgoncini per il trasporto) e – oltre al ricavato in senso stretto – la raccolta dei tappi ha altre valenze: da una parte, permette di differenziare la raccolta nei rifiuti dei tappi dalla plastica (tecnicamente, i tappi sono realizzati in PET o PE – materiali non plastici), di promuovere l’idea di un riciclo creativo dei tappi e, quindi, svincolarli dal futuro di mero rifiuto e anche richiamare in maniera costante l’attenzione di tutti noi le condizioni di quanti sono meno fortunati di noi.
In moltissime scuole, asili o oratori è possibile donare i propri tappi, così come si stanno attivando sempre più punti di raccolta in numerose realtà sociali, come uffici o mense aziendali.
Se ne avete l’opportunità, quindi, tenete da parte i tappi di bottiglie d’acqua, di latte o succhi di frutta che consumate e consegnateli a questo centro di raccolta: del resto, anche se fosse una leggenda metropolitana, non avreste nulla da perderci, anzi.
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