Nel parco tematico di Legoland del Regno Unito un bambino in sedia a rotelle è stato costretto dal personale ad alzarsi in piedi per motivi di sicurezza.
Legoland: bimbo in sedia a rotelle costretto ad alzarsi in piedi
Sebby è un bambino inglese di soli 5 anni costretto su una sedia a rotelle per una malattia neurologica simile alla paresi cerebrale. Nell’ultimo anno ha subito ben 4 interventi e, per distrarlo dai suoi problemi di salute, i genitori hanno deciso di portarlo a Legoland. Qui però la famiglia ha dovuto affrontare un problema inatteso. Dopo avere fatto la fila per un’attrazione dedicata ai Lego Ninjago, lo staff ha chiesto al piccolo Sebby di alzarsi e dimostrare che fosse in grado di camminare, per motivi di sicurezza. La madre è rimasta attonita dall’incredibile richiesta, poiché l’attrazione si svolgeva da seduti.
Per motivi di sicurezza, lo staff voleva verificare se Sebby fosse riuscito a fare in piedi i 3 scalini che lo portavano fuori dall’area, in caso di evacuazione tempestiva dell’attrazione. Sebby è riuscito in un primo momento a fare solo pochi passi sostenuto dalla madre, ma il capo degli operatori del parco non soddisfatto ha chiesto di poter ripetere l’operazione. Tutto ciò si è svolto davanti a tutte le persone in coda : in un post su Facebook, la mamma Joanna si è definita umiliata e sconvolta.
Parchi tematici e bambini disabili: le misure di sicurezza
Secondo la mamma, nessuno l’aveva informata che l’80% delle attrazioni non fosse accessibile per un disabile, nonostante avesse acquistato un biglietto apposito.
Il punto non è tanto la verifica delle misure di sicurezza. La madre di Sebby si è sentita umiliata dai modi utilizzati dal personale, e ha sottolineato che una maggiore attenzione e tatto andrebbero riservati all’inclusione dei bambini con disabilità.
Grazie alla condivisione di questa vicenda, mamma Joanna ha comunque messo in luce un problema di attenzione alla disabilità : in seguito al diffondersi della notizia, infatti, il portavoce di Legoland UK l’ha subito contattata cercando di scusarsi per l’atteggiamento poco professionale e ribadendo che lo staff è costantemente al lavoro per garantire una struttura sempre più sicura e accessibile a tutti.
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