”Quelle come lei, sensibili, intelligenti, ma con qualche chilo di troppo, non vanno di moda”.
Sono di questo tenore le parole che si leggono nella raccolta di storie per bambini ”INforma Ragazzi!”. Le stesse che hanno fatto preoccupare la mamma di un bambino di 4a elementare e che l’hanno spinta a contattare Maruska Albertazzi.
Un lungo post contro la grassofobia è apparso sui canali social della semiotica e attivista bolognese per i disturbi alimentari, in seguito al quale l’editore, dopo aver chiesto scusa, ha deciso di ritirare il libro in questione dal mercato.
Le parole di Maruska Albertazzi
Durante una diretta su uno dei suoi canali social, Maruska Albertazzi ha esposto la sua preoccupazione riguardo a quanto accaduto in una classe di scuola elementare.
Una mamma le aveva segnalato il volume “INforma Ragazzi”, un libro per le vacanze per bambini della 4 e 5 elementare. La sinossi del libro, sul sito dell’editore recita: “Sei racconti in cui la passione per lo sport porta ragazzi e ragazze a cambiare le proprie abitudini per raggiungere il loro obiettivo“.
Purtroppo il testo è pieno di frasi che stigmatizzano l’aspetto fisico dei protagonisti. Bambine con tutine che diventano ogni giorno troppo strette e i loro gesti goffi e insicuri. La vergogna e la ridicolizzazione. Il bisogno di consolazione attraverso il cibo. Tutto ciò preoccupa la mamma, poiché forse non è questo il modo di invogliare i bambini ad adottare uno stile di vita sano.
La mamma ”ne parla con la maestra che minimizza: ha estrapolato delle frasi che da sole non vogliono dire nulla“, racconta Albertazzi. Quindi questa madre, non sentendosi appoggiata dalle insegnanti che hanno ignorato il problema, ha deciso di rivolgersi a Maruska Albertazzi, giornalista e esperta di semiotica.
Lei stessa, che in passato ha sofferto di anoressia nervosa, ha voluto mandare un messaggio di sensibilizzazione ribadendo l’importanza di parlare di disturbi alimentari e del peso corporeo in maniera sana e soprattutto come elemento della vita da considerare in relazione anche ad altri fattori. Infine, un principio sacrosanto “L’obesità infantile non si combatte stigmatizzando i corpi grassi“, dice l’autrice.
Le scuse dell’editore
La risposta dell’editore La Spiga, in seguito al post di denuncia dell’Albertazzi, non è tardata ad arrivare.
L’editore ha spiegato che lo scopo della favola ”Il bruco e la farfalla” era esclusivamente quello di motivare i più giovani ad un’alimentazione sana e uno stile di vita attivo.
Preso coscienza, però, di aver sbagliato il tono e il modo in cui si è approcciato ad una tematica così importante e delicata, ha subito provveduto a chiedere scusa per quanto accaduto con la promessa di ritirare dal mercato tutte le copie del libro.
Non è mancato il post dell’Albertazzi nel quale si dice soddisfatta della decisione presa a riguardo.
Il suo appello, però, è principalmente rivolto a tutti i genitori e gli insegnanti.
È fondamentale che venga fatta una maggiore informazione su questo tipo di tematiche. Solo attraverso un lavoro di squadra si possono ottenere grandi risultati senza dimenticare che i bambini di oggi saranno gli adulti di domani.
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