La danza è importante a scuola tanto quanto la matematica. Lo afferma Ken Robinson, mecenate della ‘London School of Contemporary Dance’, che ha tenuto una conferenza nella quale ha spiegato perché, dati alla mano, ai bambini farebbe tanto bene una lezione di danza.
La danza come strumento di espressione del bambino
I bambini sono dei piccoli esseri in divenire, e ciascuno di loro porta con sè un mondo di possibilità. Se è importante stimolare la loro mente con nozioni di tipo scientifico e matematico, è altrettanto importante dare loro spunti creativi e mezzi di espressione. In questo senso la danza può fare davvero molto. Ne è convinto Sir Ken Robinson, che sottolinea come la danza aiuti il bambino ad esprimere se stesso ma anche le sue emozioni e i suoi pensieri. Tra l’altro, aggiunge, la danza fa parte della storia dell’uomo perché si ritrova in ogni cultura.
Gli studi sui benefici della danza
C’è uno studio, dal titolo ‘Dance Education in tutto il mondo: prospettive sulla danza, i giovani e il cambiamento’, che si è concentrato proprio sui grandi benefici che i bambini e i ragazzi possono avere danzando. I ricercatori C. Svendler Nielsen e S. Burridge hanno presentato una panoramica di ricerche che ha mostrato indiscutibilmente come, nelle scuole in cui il bullismo e il degrado sono protagonisti, la danza aiuta realmente gli alunni ad affrancarsi e a superare i disagi.
Non a caso esistono tante compagnie di ballo che, recependo questo importante messaggio, tengono corsi gratuiti nelle scuole. È il caso di ‘Dancing Classrooms’, un’associazione newyorchese che tiene corsi di ballo negli istituti più difficili dello Stato. La danza viene proposta anche come occasione di integrazione interrazziale, dato che quando si balla non esistono davvero differenze tra i ballerini.
La testimonianza di quanto funzioni questo approcci arriva proprio da un preside, Toni Walker, un tempo a capo di una scuola difficile in Florida.
Tony racconta come questo programma abbia realmente fatto la differenza nella vita di una ragazza.
‘Questa ragazza’, racconta Walker, ‘era sempre molto tesa e sotto pressione. Sentiva di dover essere forte e soprattutto di dover dimostrare di esserlo. Inizialmente era restia a prendere parte al programma di ballo, che nello specifico prevedeva lezioni di ballo liscio, ma non aveva scelta, perché il corso faceva parte delle attività obbligatorie della scuola’.
Morale della favola, la ragazza si dimostrò un vero talento nel ballo, e piano piano si è mostrata sempre più partecipativa e coinvolta. La mamma di questa ragazza, il cui nome non si conosce per motivi di privacy, è stata la prima testimone del cambiamento della figlia: ‘Quasi non la riconoscevo. Non solo è diversa, ma parla e si muove in modo diverso’.
Il video della settimana