Nella vita saper aspettare è una necessità del quotidiano, basti pensare al rispetto degli orari dei mezzi pubblici, del proprio turno al banco dei salumi in gastronomia, della fila negli uffici postali. C’è anche un celebre detto che cita “la pazienza è la virtù dei forti”: in un periodo storico come quello attuale dove andiamo sempre più di fretta, è ancora possibile insegnare ai bambini a saper aspettare, se gli adulti stessi non rispettano i tempi?
Educare all’attesa è una delle discipline topiche dell’insegnamento Montessori che parte dall’individualità del singolo e termina nella collaborazione tra adulti e bambini: il segreto è quello di sensibilizzare fin da piccoli a sfruttare l’attesa come un momento di riflessione, per prepararsi meglio e arrivare alla performance con successo.
Com’è possibile insegnare ai bambini il rispetto dei propri turni e di essere pazienti?
Ecco qualche consiglio della nota pedagogista Annalisa Perino, formatrice e autrice, tra le sue pubblicazioni, del libro Qui abita un bambino, un’interpretazione acuta del metodo Montessori per l’educazione dell’infanzia.
Il metodo ambientale di Maria Montessori
In un aula educativa predisposta al metodo Montessori esiste una sola bambola, un solo quaderno dei colori, una sola lavagna con i gessetti che viene successivamente condivisa a turno da tutti gli alunni: predisporre l’ambiente alla fruizione del singolo non significa esasperare l’individualità del bambino, ma dargli l’opportunità di imparare ad aspettare e accettare determinate tempistiche.
Rispettare i propri confini e la libertà altrui è la chiave dell’educazione: insegnare la pazienza dà modo al bambino di ritagliarsi uno spicchio di tempo in cui riflettere e prepararsi per riuscire al meglio nella propria performance.
Un bambino autonomo che sa rispettare gli spazi e i tempi altrui
Il metodo Montessori auspica ad un adulto con un ruolo genitoriale ed educativo umile e paziente, con un approccio calmo che sa gestire il bambino con gentilezza. Se il piccolo fa i capricci e pretende tutto e subito, è fondamentale metterlo davanti a dei limiti, cioè all’esigenza di saper aspettare il proprio turno.
Questo rispetto individuale sfocia poi e solo successivamente nel desiderio di condividere, magari per divertirsi insieme e giocare in due: in compagnia è tutto più divertente ma solo dal rispetto delle norme e dell’attesa si gettano le basi per una relazione collaborativa.
Qualche consiglio pratico della pedagogista
Tra le attrazioni che amano di più i bambini esiste di sicuro la televisione, ma è importante saper dare delle norme e delle regole, ad esempio concedendo degli orari prestabiliti da dedicare alla visione dei cartoni.
Un altro suggerimento intelligente è quello di regalare un solo oggetto per figlio: non è assolutamente vero che i fratelli devono avere lo stesso giocattolo. Oltre ad essere spesso una necessità economica, diversificare i regali è importantissimo per crescere dei bambini con il valore dell’attesa e dell’amore verso le proprie cose, che siano giocattoli o capi di abbigliamento.
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