Sembrava la trama di un film, invece si tratta di una storia vera, o meglio di un miracolo inatteso. In Alabama, un piccolo scricciolo di nome Curtis ha fatto la storia, aggiudicandosi “il titolo” di neonato più prematuro sopravvissuto ed entrando nel Guinness World Record.
Il ricovero in ospedale e poi la notizia che tutti speravano: Curtis ce l’ha fatta
Il 5 luglio dello scorso anno, in Alabama è successo un fatto inatteso: un neonato, di appena 21 settimane, aveva così tanta fretta di conoscere la sua mamma e il suo papà che è venuto al mondo.
Non era mai accaduto prima d’ora che un bambino nascesse in anticipo di 132 giorni, e questo fatto ha spiazzato i medici che si sono trovati per la prima volta a gestire una nascita così prematura.
Curtis, però, non era solo: il gemellino che la mamma portava con sé nel grembo non ce l’ha fatta, ma Curtis aveva così tanta voglia di vivere che ha sfidato la scienza e ogni aspettativa, e si è affacciato alla vita quando nessuno se lo sarebbe mai aspettato.
Appena nato, Curtis pesava 400 grammi ed è stato subito sottoposto a tutte le analisi di routine, con un occhio però più attento. Nonostante le aspettative fossero ridotte quasi a zero, Curtis ce l’ha fatta e oggi è un bimbo sano che ha 16 mesi.
I medici hanno deciso di tenerlo sotto osservazione per 275 giorni, prima di essere sicuri che ce l’avrebbe fatta. È stata una battaglia dura, durante la quale Curtis ha dovuto vivere attaccato a un macchinario per respirare per tre mesi.
“They didn’t know if he was going to survive so they just told me to keep on praying”
— #GWRDay – November 17th (@GWR) November 14, 2021
Il parere dei medici che hanno seguito il caso di Curtis
Oramai sono trascorsi sette mesi da quando Curtis è tornato a casa fra le braccia della sua famiglia, tuttavia Brian Sims, il pediatra che lo ha visto venire al mondo, non ha voluto nascondere i suoi dubbi.
Il caso di Curtis è unico al mondo, dunque la medicina non è in grado di fare delle ipotesi circa il suo futuro.
Una cosa, però, è certa: la sua storia sarà letta e studiata in tutto il mondo, e al tempo stesso offre un barlume di speranza per tutti quei neonati che nascono molto prematuri.
Il neonatologo ha dichiarato “Faccio questo lavoro da quasi 20 anni, ma non ho mai visto un bambino così piccolo forte come lui”.
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