Nell’aprile di un anno fa, presso l’ospedale Di Venere di Bari, una donna di 37 anni fu sottoposta a un intervento cesareo con ritardo: la mancata tempestività dell’operazione avrebbe determinato la morte della sua neonata.
Alla ricerca di una sala operatoria
Il ginecologo che avrebbe dovuto operare la trentasettenne per un taglio cesareo d’urgenza si trovò di fronte a un problema logistico: le due sale operatorie del reparto, infatti, erano impegnate per due cesarei programmati.
Un litigio non consentì l’operazione
Il medico, data l’urgenza del caso, decise di trasferire la paziente nel reparto di chirurgia generale. Anche in questa sede, tuttavia, l’unica sala disponibile era stata occupata da un paziente colpito da appendicite. I chirurghi del reparto non vollero cedere la sala alla gestante, che dovette aspettare circa un’ora prima di essere operata.
A detta dei giudici i tempi di attesa sono stati fatali alla neonata, che è venuta al mondo senza vita.
Il video della settimana
Difficile leggere di questo caso avvenuto nella ospedale che invece ha salvato il mio bimbo e me….da quando non c’è più il primario di allora tutto è andato a scatafascio…non c’è più organizzazione….
Io ho vissuto il contrario. Già con catetere, pronti e via , è arrivata l’urgenza. Programmato alle 11 nato alle 15. Salvate 3 vite!!! È sono felice di aver atteso!
Ohh Dio noooooo non e possibile 😢
Maledetti bastardi!!!!!!ma chi ve l’ha data la laurea!!!!!!schifosi!!!!!!!!!
Vergogna
Che disgusto!!!!! Li manderei a zappare tanti cialtroni!