Questa quarantena di regali non ce ne ha fatti, di sconti nemmeno. Ci siamo persi quello che è forse il periodo più bello dell’anno, la Primavera, le prime giornate di sole, la luce fino alle sette del pomeriggio, i primi aperitivi all’aperto.
Ci siamo persi gli affetti, quelli distanti, quelli vicini ma che non vivono con noi. Qualcuno ha perso un parente, un amico, un conoscente senza la possibilità di vederlo mai più.
Ci siamo persi progetti per strada, lavori, possibilità.
Ci siamo persi la speranza che tutto possa tornare come prima, ma abbiamo capito che ci sono altre modalità di vita, altre forme di socialità, altre opportunità.
Ci siamo persi cene al ristorante, viaggi, baci.
Ci siamo persi tutto questo, è vero, però io una cosa l’ho guadagnata: la possibilità di essere un genitore presente per la prima volta. Ho scandito le mie giornate secondo ritmi diversi, spesso dettati dalle esigenze di mio figlio ed è stata dura, a volte durissima, ma è stato bello godere per la prima volta di tutte le pieghe del suo umore.
I suoi capricci.
Le sue preoccupazioni.
Le sue risate.
Se c’è una cosa che la quarantena mi ha regalato è stata questa: vedere crescere mio figlio, senza perdermi neanche un momento.
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