I genitori spesso si confrontano con modelli ideali di “come dovrebbe essere un bravo genitore“, sentendosi inadeguati e non all’altezza del proprio ruolo di genitore.
Non esistono modelli ideali e non esistono manuali d’istruzione universali.
I genitori sono persone, che portano nell’esperienza della genitorialità, più o meno
consapevolmente, il loro vissuto da figli.
Nessuno di noi prescinde dalla propria famiglia d’origine ed è fondamentale raggiungere un buon grado di conoscenza e consapevolezza di se stessi per non proiettare sull’esterno e sui figli i propri bisogni irrisolti e i propri sentimenti inconsci.
La coppia
La coppia viene considerata al contempo la colonna portante e la parte più fragile del
sistema familiare. È chiamata a definire confini chiari con le due famiglie d’origine e a mantenere vivo uno spazio a due, che non si annulli nell’essere genitori e nell’essere famiglia. Sono compiti complessi, non agevolati da una realtà quotidiana lavorativa spesso
sovraccaricante. La coniugalità e la genitorialità si influenzano a vicenda e sono strettamente interconnesse. Spesso, se c’è una crisi di coppia latente, il conflitto inespresso coinvolge anche l’esperienza della genitorialità, litigando per questioni che apparentemente riguardano l’educazione dei figli.
I figli sono spugne!
Molti genitori pensano che un figlio piccolo, o un figlio non informato dei problemi tra mamma e papà non se ne accorga e non ne sia coinvolto.
I figli, sin dai 9 mesi di gestazione, sono spugne, anche se non conoscono, sentono!
È quindi impensabile credere che un bambino possa essere una monade sconnessa dal resto della sua famiglia. Ciò su cui è fondamentale porre attenzione è il grado di coinvolgimento dei figli nelle questioni adulte, compresi i conflitti di coppia.
I confini che proteggono
All’interno di una famiglia è fondamentale che esistano dei confini chiari e flessibili.
I confini determinano la vicinanza, lo spazio, la separazione tra le persone e tra i sottosistemi familiari. I confini chiari garantiscono anche i ruoli definiti.
Facciamo un esempio: se esiste un’assenza di confini tra nonni e genitori si crea una
confusione di ruoli e i nonni possono invadere eccessivamente il ruolo genitoriale, interferendo sulle scelte educative.
Al contempo, è fondamentale che i figli non siano eccessivamente coinvolti in questioni
adulte, ma che bensì possano essere rassicurati dagli adulti sul fatto che loro sapranno
occuparsi delle difficoltà, non negandole.
I confini poco chiari generano facilmente conflitti e confusione.
Il conflitto di coppia
Il conflitto di coppia è un’esperienza sana e fisiologica. Attraverso il conflitto ci si conosce, si evolve e talvolta si ritrova anche la passionalità, come ingrediente fondamentale in una coppia. Il conflitto è invece un campanello d’allarme quando è continuativo, intensamente presente, quando provoca una distanza rigida e diviene l’unica modalità di confronto e relazione.
In tal caso è opportuno richiedere un aiuto specialistico. In linea generale, forniamo qualche “pillola” utile sulla gestione del conflitto di coppia con i propri figli.
Pillole di riflessione e ingredienti di azione
- Non negate ai vostri figli le difficoltà di coppia ma rassicurateli, spiegandogli che
sarete voi adulti a risolverle. - Trasmettere ai propri figli che litigare non significa non volersi bene. Anche di
fronte ad una futura separazione è importante che i figli sentano la relazione
affettiva tra i genitori. - Porre attenzione a non provocare inconsciamente nei figli la necessità di
schierarsi a favore di un genitore contro l’altro. - Evitare di svalutare l’altro genitore davanti ai propri figli.
- Non coinvolgere eccessivamente le famiglie d’origine. Un figlio ha diritto alla
relazione sia con il ramo paterno che con quello materno. - Rassicurare i figli sull’affetto che entrambi i genitori provano per loro, come
certezza incondizionata. - Dare spazio ai figli di esprimere le loro eventuali paure e angosce relative alla crisi
tra mamma e papà. - Non aver paura di chiedere aiuto se necessario!
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