Nessuno vorrebbe mai ammalarsi, meno che mai un genitore: oltre ai pensieri che l’impossibilità di accudire i propri figli fa sorgere, il momento più difficile è proprio comunicare ai bambini che mamma e papà non stanno bene.
Uno degli errori più comuni è quello di nascondere il tutto, cercando di dare delle spiegazioni più o meno fantasiose alle domande dei bambini: un viaggio di lavoro improvviso, una visita alla cara amica lontana sono i pretesti più comuni per giustificare l’assenza prolungata di qualche giorno.
Quando, invece, i bambini ci scoprono con le lacrime agli occhi, la colpa è sempre della polvere in eccesso o della cipolla…
Soluzioni che, se possono togliere dall’imbarazzo i genitori, tuttavia danneggiano il bambino che arriva il più delle volte ad attribuire a se’ stesso e a suoi comportamenti le reazioni (ai suoi occhi ingiustificate) di pianto e tristezza dei genitori. Che fare, quindi, quando una malattia molto grave arriva in casa?
La psicologa Beatrice Chiodini ha scritto un bellissimo libro a tema, “Mamma voglio che tu stia bene“, in cui si cala nei panni di Filippo, un bambino di 7 anni, la cui routine quotidiana viene scossa dalla scoperta di un tumore alla sua mamma.
I genitori di Filippo decidono di spiegare in maniera molto semplice la malattia della mamma, il ricovero e la chemioterapia, aiutandolo a comprendere i cambiamenti in famiglia, senza nascondere nulla.
Questa, secondo l’Autrice, è la via da intraprendere: sviluppare un canale comunicativo fra genitori e figli anche nel caso della malattia, senza nascondere nulla. Un testo interessante e veloce da leggere, indicato per tutti noi per riflettere sull’importanza della comunicazione, anche dei momenti brutti della vita, per far crescere consapevolmente i nostri figli.
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