Si è spenta a 68 anni, stroncata da un mesotelioma Gabriella Carsano. La donna era divenuta mamma dopo i 50 anni in seguito all’inseminazione artificiale, ma una serie di decisioni dei tribunali dei minori le avevano tolto la figlia affidandola ai servizi sociali.
Oggi è il marito, all’epoca considerato inaffidabile e non adatto al ruolo genitoriale al pari della donna, a far sentire la propria voce con un misto di dolore e risentimento per come sono andate le cose.
Morta a 68 anni Gabriella Carsano
È morta all’età di 68 anni Gabriella Carsano. La storia della donna era salita all’onore delle cronache una decina di anni fa per essere stata definita inaffidabile dal tribunale minorile e essersi vista togliere l’affidamento della figlia.
La Carsano era divenuta mamma dopo i 50 anni in seguito a fecondazione artificiale, procedura completata all’estero. Su segnalazione dei vicini, lei e il marito, il signor Luigi Deambrosis oggi 81enne, nel novembre 2011 erano stati ritenuti dal Tribunale dei Minori di Torino inaffidabili e incapaci di gestire la piccola Viola.
La bimba, che allora aveva 2 anni, fu così affidata ai servizi sociali e data in adozione prima temporanea e dal 2018 definitiva. La coppia successivamente fu assolta, ma l’iter avviato non subì un’inversione e la bimba non fu mai riconsegnata a Gabriella e Luigi. La Carsano si spegne ora a 68 anni nella sua casa di Mirabello Monferrato, nell’Alessandrino, in seguito all’aggravarsi dei sintomi di un mesotelioma.
Genitori anziani : inadeguati e inaffidabili ?
Per la signora Gabriella e il signor Luigi tutto era cominciato dopo la segnalazione di alcuni vicini di casa secondo i quali la piccola Viola era stata lasciata da in auto. Dopo l’episodio e la relativa denuncia, gli assistenti sociali avevano condotto le dovute verifiche e il Tribunale dei Minori piemontese aveva assolto i due coniugi dall’accusa di inadeguatezza nel gestire la bimba.
Oggi il marito di Gabriella, il signor Luigi, punta deciso il dito contro gli assistenti sociali, ritenuti i primi responsabili della morte della donna. L’uomo parla di un evidente sopruso che ha segnato anche le condizioni di salute della moglie, rimasta particolarmente scossa dalle accuse e dalla perdita della figlia, e mai del tutto ripresa dall’accaduto. I lunghi tempi della giustizia italiana hanno di fatto impedito ai coniugi alessandrini di riavere con loro Viola, nonostante la coppia non abbia mai perso la speranza e la voglia di combattere.
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