Il 20 ottobre ha fatto il suo ingresso nelle librerie “Mamme Italiane nel mondo”. Una raccolta di 19 storie vere di mamme espatriate. Come è nata l’idea?
«Ci siamo conosciute tutte in un gruppo di mamme espatriate. Un giorno scrissi un post “Chi vuole scrivere un libro con me raccontando le vostre esperienze d’espatrio?”. Ho ricevuto centinaia di commenti positivi e decine di e-mail. Alla fine a consegnare il racconto finito sono state 18. Il mio sono riuscita a buttarlo giù mentre leggevo i loro. Un’emozione grande ogni riga. Storie incredibili. E’ stato un onore lavorare e conoscere le mie co-autrici».
Il libro contiene le storie di 19 donne e mamme. Di cos’altro parla?
Ho pensato che solo il racconto in sé non fosse sufficiente per far “entrare” il lettore all’interno del luogo. Non è sempre scontato che chi legga sappia dove si trova Sosua, o Quito, o Arequipa. Inoltre ogni luogo nel mondo ha delle peculiarità e fanno parte della vita che si articola al suo interno, mi è sembrato interessante conoscerle. I racconti iniziano con una scheda tecnica della città meta di espatrio. C’è un piccolo abstract della storia, che in mezza pagina, racconta i punti salienti di cosa stiamo per leggere. In pratica quando si arriva al racconto vero e proprio già si è “dentro” con la mente e con il cuore.
Diciannove donne – compresa te – che si raccontano. Com’è stato lavorare con loro e metterle tutte d’accordo?
Ecco questa è stata la vera impresa! Se partiamo dal concetto che siamo tutte diverse e che ognuna ha le proprie idee, viene da sé che metterci tutte d’accordo non è stato semplice!
All’inizio non le ho tenute all’oscuro l’una dall’altra. Per evitare che fossero influenzate nella loro stesura non ho condiviso i racconti. Per questo ci sono racconti più lunghi di altri. Ognuna ha scritto valutandosi con se stessa e non misurandosi con le altre. La consegna aveva una data e c’era una linea comune da seguire: “Racconta prima, durante e dopo l’espatrio, solo cose realmente accadute e parla ad altre donne che ti leggeranno, come se stessi scrivendo un post su facebook. Per scrivere usa prima il cuore e poi la penna”.Ho fatto un gruppo whatsapp con tutte loro quando stavo inviando il manoscritto in visione alle case editrici. Il primo messaggio del gruppo era il mio, ed era un video in cui mostravo loro l’email e il click di invio email. E’ stato davvero emozionante.
Che riscontri avete avuto dalle case editrici dopo l’invio del libro?
Abbiamo ricevuto circa una decina di proposte di contratto per la pubblicazione. Editoria non a pagamento. Abbiamo tutte creduto fin da subito che l’idea del libro fosse buona e volevamo una casa editrice che ci credesse tanto quanto noi. Abbiamo ricevuto anche email da case editrici che ci hanno detto di no alla pubblicazione ma ci hanno fatto i complimenti per il lavoro e per l’idea. Prospettiva Editrice era quella che ci è piaciuta di più. Una scelta che rifaremmo ancora oggi. Francesca Patti è di una pazienza e una disponibilità straordinaria.
L’intero ricavato andrà in beneficenza, a sostegno di “Time4life International”, associazione che aiuta i bambini in condizioni di disagio. Come mai questa scelta?
Abbiamo deciso di donare tutto in beneficenza il giorno di inizio del progetto, prima ancora di iniziare a scrivere. Nel post che scrissi su facebook venni accusata di voler scrivere un libro con altre mamme per prendermi tutto il ricavato, visto che ne sarei stata curatrice. Chiaramente nulla di più errato. Così a tutte quelle che aderivano spiegavo che il progetto avrebbe devoluto tutto ad una fondazione scelta da tutte le co-autrici. Nessuna di noi ha mai percepito un centesimo e mai lo farà. La scelta dell’associazione è stata a votazione. Ognuna di noi ne ha proposta una, e poi si è votato. Nessuno poteva votare per la propria. Time4life ha vinto con netto vantaggio. Non potremmo essere più felici di questa scelta. Ricche? Di soddisfazione senz’altro. 😊
Ora che il libro è in vendita e inizia a far capolino tra le vetrine delle librerie, è terminato il vostro lavoro?
Tutt’altro, direi che è appena iniziato (o forse mai finito)! Abbiamo aperto una pagina facebook (https://www.facebook.com/libro.mammeitalianenelmondo/) e un gruppo facebook (https://www.facebook.com/groups/660053557727934/?fref=nf), dove pubblichiamo post inerenti all’espatrio e ci siamo ritrovate con tutte le mamme italiane nel mondo, non necessariamente espatriate. Il gruppo è diventato una raccolta di esperienze, foto e storie incredibile e d’ispirazione.
Quanto è difficile per una donna, specie se mamma, vivere in un Paese che non è il suo?
Come ho scritto nel libro, espatriare è difficile per chiunque. Passata l’euforia iniziale, si fa i conti con la realtà, e il distacco dalle proprie origini è sempre faticoso. Per una donna è sicuramente difficile ma per una mamma lo è molto di più. Perché una mamma pensa prima i propri figli e poi a se stessa; e se il proprio figlio ha difficoltà di integrazione, l’espatrio può essere davvero duro. E’ anche per questo che era necessario far arrivare a tutte le donne e mamme le nostre esperienze: ci siamo passate, possiamo dare una mano raccontando com’è andata.
Quali sono state le difficoltà iniziali con cui bisogna confrontarsi?
In genere le difficoltà sono queste: lingua, cultura, cibo, sanità e clima. Dipende tutto da come le viviamo. Alcune sono difficoltà che soggettivamente percepiamo di più e altre meno. C’è chi non ha avuto problemi con la lingua e il cibo e chi non si è mai abituato. Chi non si è mai abituata al troppo caldo o al troppo freddo. Diciamo che molto dipende anche dal motivo per cui si è partiti: se per necessità o per scelta. La necessità ti obbliga ad abituarti, la scelta ti fa riprendere in mano il mappamondo chiedendoti quale sia la prossima meta. Quello che fa la differenza sono i figli: spesso le decisioni vertono in base a ciò che è meglio per loro, anche se non necessariamente meglio per noi genitori.
Un aspetto positivo dell’espatrio?
Uscire dai propri schemi, confrontarsi con una cultura diversa. Imparare a mangiare tutto, ad adattarsi alle situazioni, anche quelle scomode.
Se potessi tornare indietro, rifaresti tutto da capo?
Assolutamente si, e con la stessa enfasi. Ammetto che in alcuni momenti ho stentato a credere che sarebbe stato possibile avere questo splendido libro in mano, e la motivazione sembrava scemare. Ma non ho mai mollato, né io né le autrici.
Progetti futuri?
A livello editoriale si. Due in effetti. Senza dubbio il sequel di “Mamme italiane nel Mondo” e anche un nuovo progetto Top Secret, per ora. Ne parlavamo oggi in chat. Ma un passo alla volta. Per ora siamo tutte concentrate nel far volare in orbita questo nostro fantastico ed emozionante primo libro.
Ultima cosa da sapere: dove trovare il libro e un motivo per cui chi legge quest’intervista dovrebbe acquistarlo.
“Mamme Italiane nel Mondo” è in vendita sul sito di Prospettiva Editrice, su ibs.it, su Amazon.it. Lo potete anche trovare in molti bookstore Mondadori e nelle librerie Feltrinelli. Ad ogni modo se non lo trovate in libreria potete ordinarlo e averlo in un paio di giorni al massimo, è ordinabile ovunque.
Il motivo per cui compralo ha a che fare con le persone che abbiamo intorno a noi: siamo quotidianamente circondati da persone che hanno vissuto e vivono storie incredibili che noi non conosciamo. Espatriare è ormai all’ordine del giorno.
Conoscere le storie di chi ci è passato ci apre la mente e il cuore verso una solidarietà sociale forte, che è quella che ci serve per rendere questo mondo migliore. Non meno importante le storie sono davvero belle, e non è da tutti i libri fare il giro del mondo in 400 pagine.
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