All’indomani del referendum sulle trivelle che è costato a noi italiani la bellezza di tanti soldini, vien da pensare non solo ai treni per pendolari che si sarebbero potuti acquistare quanto all’assunzione di personale nel mondo della scuola che potrebbe colmare certe lacune che davvero fanno riflettere su quanto sia scandalosa la situazione scolastica in Italia.
Un esempio per tutti ci arriva da Cecina, provincia di Livorno, dove le maestre e le bidelle in servizio non sufficienti per sbucciare la frutta a tutti i bambini della scuola dell’infanzia.
Che fare, dunque, per non far saltare la merenda ai piccoli? Chiedere l’aiuto delle sempre disponibili mamme.
Mamme “patentate” per sbucciare la frutta ai figli
E così, dopo essersi “patentate” (naturalmente, prima di poter maneggiare la frutta dei bambini le mamme sono state educate alle basilari norme igieniche con un breve e gratuito corso HACCP di un paio d’ore), 15 mamme hanno potuto aiutare le maestre e le collaboratrici scolastiche nello sbucciare e tagliare la frutta di metà mattina.
L’esperimento è stato così positivo che altre scuole del territorio pensano di avvalersi della collaborazione delle mamme.
Il personale scolastico dov’è?
Da sempre, l’aiuto e la collaborazione delle famiglie (e, in special modo, da parte delle mamme) sono stati risorse fondamentali per la scuola (pensiamo ai genitori che accompagnano i bambini in gita, in piscina o durante le uscite didattiche), ma in questi ultimi anni sta raggiungendo limiti quasi paradossali, richiedendo una mano alle famiglie anche per compiti elementari come, in questo caso, la preparazione della frutta.
Che poi quello che rende ancora più clamoroso non è nemmeno la transitorietà della richiesta di collaborazione, bensì l’ipotizzare di estendere il progetto anche per altre scuole.
Di questo passo, dunque, non è assurdo immaginare a breve la notizia che – per carenza di personale – le mamme dovranno essere disponibili a cambiare i bambini che si sporcano?
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