Non c’è niente di più bello che fare un tuffo nelle splendide acque cristalline di un mare incontaminato. Bimbi che nuotano festanti, genitori felici: tutto è un idilliaco quadro di una stupenda giornata di vacanza estiva. Ma non sempre le cose vanno così. Lo sanno bene tutti quei genitori che nelle ultime settimane si sono trovati a fronteggiare nausee, vomiti, febbre, eritemi, impetigini varie che hanno colpiti i loro bambini dopo un apparentemente innocuo bagno al mare. Le cause? Il mare inquinato!
I sintomi sono sempre gli stessi: generalmente si scorgono sulla pelle del bambino delle bollicine, proprio come un eritema solare, di grandezza variabile. Le bollicine, ripiene di siero, si rompono e lasciano il posto a delle croste. Queste manifestazioni sono pruriginose e contagiose, si tratta infatti di piodermiti, la cui forma più superficiale è l’impetigine, causata da stafilococchi. Altri sintomi sono nausea e vomito come da infezione intestinale, ma anche febbri che possono arrivare anche ai 40° di temperatura. Tutte queste problematiche vengono causate dal bagno nel mare inquinato. Certamente non si parla di tutti i mari, ma solamente di quelli inquinati le cui acque contengono un’elevata carica batterica.
Il problema è che in mare vengono rilasciati scarichi urbani mal depurati o per nulla depurati, o scaricati in modo abusivo. In questo modo batteri che normalmente possono essere presenti, ma che se sono entro un certo limite non causano problemi, prolificano. Escherichia coli ed enterococchi in modo particolare. Diverse le coste italiane che presentano elevate quantità di batteri. Da nord a sud fioccano i divieti di balneazione ma, purtroppo, la maggior parte delle acque a rischio non vengono segnalate. Ecco che nel solo Lazio si contano 15 zone non balneabili su 27 esaminate.
Come difendersi da questo pericolo? Evitando le zone potenzialmente a rischio, in qualsiasi regione vi troviate. Ovviamente l’aspetto dell’acqua non va sottovalutato. Un colore giallino e torbido non è sintomo di buona salute del mare, da non confondere con la normale sospensione di sabbia nell’acqua. Evitare di balnearsi nelle acque antistanti le foci dei fiumi. Evitare di fare il bagno nelle acque del mare adiacenti ai centri urbani. Evitare di fare il bagno presso acque adiacenti a zone industriali. E per maggiori informazioni consultate il sito di Goletta Verde dove si trova un’esaustiva mappatura delle zone balneabili d’Italia.
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I nostri figli, come li chiamate voi,fanno le spese anche per i genitori stupidi. Quando dei genitori portano i figli agli stabilimenti vicino a discariche portuali e fognarie solo perche sono alla moda non possono dare la colpa agli altri