Tutti conosciamo il suo nome e il suo metodo educativo: ma sappiamo esattamente chi era Maria Montessori?
Nata a Chiaravalle, nelle Marche, nel 1870, è stata pedagogista, filosofa, medico ed educatrice. Fu tra le prime donne a laurearsi in medicina. Una svolta importante nella sua vita fu il trasferimento a Roma. Qui oltre a proseguire gli studi, s’impegnò a favore dei bambini dei quartieri più poveri della capitale.
Dopo gli studi in medicina, inizia ad interessarsi alla pedagogia, e in particolar modo all’inserimento nella comunità dei bambini con disabilità.
Nel 1898 diventa madre di Mario, avuto dalla relazione con un collega: ma lei lo presenterà come nipote fino alla morte. La verità si saprà solo nel testamento.
Nel 1913, al suo arrivo negli Stati Uniti viene presentata come la donna più interessante d’Europa.
Al ritorno in Italia, viene prima osannata e poi criticata dal Fascismo. Lei li ignora e finalmente nel 1926 parte il primo corso nazionale con il metodo che ha il suo nome.
Ricordiamo in poche parole come funziona il metodo: esso parte dall’idea che il bambino è “essere completo, capace di sviluppare energie creative e possessore di disposizioni morali” che invece spesso nell’adulto sono inattive. Il principio fondamentale deve essere la “libertà dell’allievo“: solo grazie ad esso si può fare emergere tutte le qualità e la vera natura del piccolo.
Protagonista del metodo è quindi il lavoro libero, che funziona lasciando il bambino libero di scegliere. Il bambino deve potersi muovere, non solo stare seduto davanti ad un banco. Secondo la Montessori le facoltà intellettive crescono insieme a quelle motorie.
E così piano piano le sue teorie prendono piede in tutto il mondo.
Ormai anziana, Maria Montessori si spegne il 6 maggio 1952 a Noordwijk, nei Paesi Bassi. Il figlio Mario le resterà sempre accanto in ogni viaggio.
Sulla sua tomba, in Italiano, c’è scritto: Io prego i cari bambini, che possono tutto, di unirsi a me per la costruzione della pace negli uomini e nel mondo.
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