Dopo il riconoscimento di due uomini diventati padri legittimi con la maternità surrogata, arriva un altro caso piuttosto spinoso sulla questione.
Il tribunale civile di Agrigento ha accolto il ricorso di due genitori che hanno avuto un figlio grazie alla maternità surrogata, abilitando la donna come mamma a tutti gli effetti. Gli ovociti donati appartengono alla donna della coppia, mentre la gestazione era stata portata a termine da una donna ucraina a Kiev.
Sull’atto di nascita la donna che ha donato gli ovociti
Alla donna della coppia era stato asportato l’utero, quindi è ricorsa alla maternità surrogata per avere un figlio donando i propri ovociti. Durante la trascrizione dell’atto di nascita del neonato però l’ambasciata italiana aveva trascritto solo il nome del padre, omettendo il nome della madre che aveva donato gli ovociti.
Maternità surrogata: il tribunale dà ragione ai genitori
Il tribunale di Agrigento ha accolto il ricorso degli avvocati della coppia, ritenendo che non fosse giusto per il bene del bambino omettere dal suo atto di nascita il nome della mamma, con cui c’è anche un legame biologico. L’incertezza giuridica inciderebbe negativamente sulla definizione dell’identità personale del minore, senza considerare la penalizzazione del diritto genitoriale.
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