La sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU) dà ragione alla magistratura italiana sul caso della coppia cui è stato tolto il figlio avuto tramite maternità surrogata: essa ha sostenuto che, se non esiste un legame biologico, il figlio non può essere riconosciuto.
Caso Paradiso-Campanelli: la Cedu respinge il ricorso
La Cedu, in merito al caso Paradiso-Campanelli, ha ribaltato un suo stesso pronunciamento risalente al gennaio del 2015, emettendo una sentenza definitiva di rigetto rispetto al ricorso dei due coniugi che si erano visti sottrarre il figlio avuto in Russia tramite gestazione per altri (nota anche come tecnica dell’utero in affitto).
Maternità surrogata: la Cedu dà ragione al Tribunale dei Minori
La Corte di Strasburgo, in pratica ha ritenuto legittimo “il desiderio delle autorità italiane di riaffermare l’esclusivo diritto dello Stato di riconoscere una relazione genitori-figli solo in presenza di un legame genetico o di un’adozione legale”.
Ora il piccolo, che ha trascorso i suoi primi mesi di vita con i coniugi Paradiso-Campanelli, originari di Colletorto (provincia di Campobasso), è stato ufficialmente dichiarato adottabile.
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