Sfuggire alla pubblicità è quasi impossibile: in televisione, alla radio, sul web e anche sul telefonino, sono centinaia spot e motti che ci accompagnano da quando ci alziamo al mattino fino a che ci corichiamo alla sera. Un bombardamento continuo che, per quanto facciamo resistenza, non riusciamo a evitare e, alla fine, non ci rimane che un solo messaggio fra i tanti che abbiamo visto: possedere e consumare sempre di più è inevitabile.
In realtà, come ben sappiamo, le risorse del nostro Pianeta allo stremo sono al limite e una maggiore morigeratezza nei consumi è un dovere di tutti noi che abbiamo a cuore le sorti della Terra: a partire dalla spesa quotidiana possiamo fare molto per rendere la nostra tavola e anche la nostra vita molto più sostenibile.
Come sostiene il movimento della Decrescita Felice, meno e meglio: nel redigere la nostra spesa alimentare dovremmo sempre tener presente questo slogan.
Evitiamo, quindi, di lasciarci convincere dalle offerte del “3×2” o dell’”1+1”: rischiamo di rendere la nostra casa un magazzino con decine di prodotti che ingombrano mobiletti del bagno e dispense della cucina e che saremo costrette a cucinare e consumare di controvoglia per evitare che vadano a male.
A maggior ragione, valutiamo attentamente l’aspetto della frutta e della verdura in offerta: anche qui, non è raro che finiscano in promozione frutti dalla cera non proprio invitante e che, neanche messi nel bagagliaio, stiano già maturando eccessivamente.
Evitiamo di acquistare prodotti che potremmo facilmente e molto genuinamente produrre noi stesse: torte e biscotti, marmellate e confetture, sughi e pizze, pane e pesto. La qualità sarà certamente migliore, per non parlare del contenuto nutrizionale.
Prediligiamo sempre la qualità dei prodotti che acquistiamo: il più delle volte quelli meno reclamizzati sono i migliori. Ci siamo mai chieste come mai i prodotti biologici non finiscono sulla prima pagina dei volantini del supermercato?
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